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Scontro tra una moto ed un caravan, 21enne perde la vita

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Ennesimo incidente sulle strade del Salento. Un centauro di 21 anni, Gianni Rizzini ha perso la vita in un incidente stradale avvenuto lungo la strada provinciale 358, nel tratto di strada che da Castro porta alla marina di Andrano. Il giovane, a bordo della sua Suzuki 600, è finito fuori strada dopo essersi scontrato contro un caravan condotto da M.R., 74enne originario di Carpi. Soccorso dai sanitari del 118 é morto durante il trasporto presso l'ospedale di Tricase. Sull'accaduto indagano i carabinieri.


Cinque reti in amichevole col Gallipoli e clima disteso in casa Lecce

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Il nuovo anno comincia all'insegna dell'armonia nell'ambiente giallorosso. Nel pomeriggio di oggi, infatti, il Lecce ha disputato un test amichevole al "Via del Mare" contro il Gallipoli, terminato col punteggio di 5 a 0 in favore dei padroni di casa. Per la cronaca, le marcature sono state contrassegnate nel primo tempo dall'autorete del difensore ionico Di Fino e dalle realizzazioni di Curiale e Moscardelli, mentre nella ripresa hanno segnato De Feudis e Surraco. Quest'ultimo sarà indisponibile nella sfida in programma tra sette giorni contro la Lupa Castelli Romani, alla ripresa del campionato, in quanto fermato per un turno dal giudice sportivo. Alla partita non hanno partecipato Lo Bue e Suciu, in odore di partenza nell'imminente finestra di calciomercato, oltre che capitan Papini, rimasto invece a riposo a scopo precauzionale per via di un attacco influenzale.

L'elemento più interessante del pomeriggio giallorosso, però, è stato rappresentato indubbiamente da una bella iniziativa da parte della dirigenza: nell'intervallo del match amichevole, infatti, i giocatori che avevano disputato la prima frazione di gioco e che erano stati sostituiti dal tecnico Piero Braglia, si sono recati direttamente in Curva Nord assieme al presidente onorario Saverio Sticchi Damiani ed ai vice-presidenti Stefano Adamo e Corrado Liguori, intrattenendosi tra foto e "selfie" con i circa duecento tifosi presenti. Un abbraccio non solo ideale, ma concreto tra squadra e sostenitori salentini, per iniziare il 2016 in un clima di fiducia ed armonia e per consolidare il rapporto tra il Lecce e la propria tifoseria. Nei primi giorni dell'anno nuovo, dunque, l'atmosfera in casa giallorossa sembra essere delle migliori in vista della seconda parte del campionato.

Concerto d’Epifania con arrivo dei Re Magi a cavallo

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L’Associazione di Promozione Sociale “MediterraneaMente” (affiliata Endas) insieme al Comune di Porto Cesareo organizzano per martedì 5 gennaio 2016 la 4a edizione del CONCERTO D’EPIFANIA.

“Un evento culturale – riferisce il prof. Cosimo Damiano ARNESANO, Direttore Artistico e Presidente dell’Associazione MediterraneaMente - attraverso il quale, in una chiave innovativa, creando sinergie e puntando su artisti salentini, si vuole trasmettere ai cittadini alcuni valori tipici del periodo natalizio, quali la pace, la solidarietà, la gioia, la speranza”.

Il dott. Salvatore ALBANO, Sindaco di Porto Cesareo, aggiunge: “Da sempre l’Amministrazione Comunale da me guidata dimostra di avere sensibilità e attenzione al Natale, creando un clima di festa e distinguendosi per il ricco calendario di appuntamenti. Quest’anno, in particolare, oltre agli originali eventi come questo, che vedono la collaborazione delle diverse realtà associative, molto apprezzate sono le luminarie, con il gigantesco albero in piazza e la totale illuminazione della Torre Capitana.”

Alle ore 19.00 circa, tre cavalieri rappresentativi dei Re Magi, partiranno in sella ai loro cavalli da piazza Nazario Sauro, e, dopo aver attraversato le vie del centro cittadino giungeranno in chiesa intorno alle ore 19.30 per rendere omaggio al Bambino Gesù con oro, incenso e mirra. Al loro seguito, un corteo di bambini e adulti, che doneranno a Gesù vino, olio, grano, pesce ed altri prodotti tipici del Salento. Sull’altare della chiesa, quindi, ci sarà la rappresentazione vivente della sacra famiglia (Maria, Gesù e San Giuseppe). Particolarmente suggestiva sarà la scenografia curata da Idee Fiorite di Annarita VALENTINO, dai ragazzi dell’AGESCI, dell’Azione Cattolica, dell’Emotion Dance di Cristina PARENTE e della Ferrari Dance di Alessandra FERRARI. Il servizio audio-luci sarà gestito da Davide RIZZELLO.

Con l’arrivo dei RE MAGI e dopo i saluti delle autorità presenti, avrà inizio il Concerto. Per l’occasione, artisti di ampio e riconosciuto consenso eseguiranno celebri brani natalizi ed alcuni pezzi tratti dal repertorio classico, alternando esibizioni da solista con formazioni di trio, duo, quartetto e quintetto: Gloria ARNESANO con Raissa DEL PRETE, Joele MICELLI, Matteo Costantini, Denise INGROSSO e Francesco ARNESANO; Maria Chiara INDIRLI con Fabio ARIANO; Simone FANIZZA con Stefano CARLINO dei NEVENERA; Andrea SEQUESTRO con Noemi PURICELLA. Molto attesi, dopo il successo in Germania, i Fratelli Lino ed Enrico FILIERI.

La serata, condotta da Fabiana PACELLA (Il Nuovo Quotidiano di Puglia) e da Dalila PELUSO (Il Quotidiano Web Paisemiu), vedrà l’esibizione del coro di voci bianche “Covo di Mozart” diretto da Anna Lucia ALBANO e Marco PETRELLI, che eseguirà brani della tradizione natalizia conosciuti in tutto il mondo.

Alla buona riuscita dell’evento collaborano oltre al Consorzio di Gestione Area Marina Protetta Porto Cesareo, le associazioni: Cavalieri d’Arneo 7 Nani, MANOINO e GER-protezione Civile.

Francesca Malerba presenta "Salento Rock"

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Lunedì 4 gennaio alle ore 18.30 ad Aradeo, presso il laboratorio  rurale Luna - Contrada Luva (presso ex centro Emmanuel, comunità diurna per tossicodipendenti - ingresso libero) Francesca Malerba presenta "Salento Rock. Andati via senza salutare" edito da Kurumuny. Dialogano con l'autrice Alessio Giaffreda (Guerriglia culturale), Rossella Filoni (Luna laboratorio rurale) e Carlo Ginosa (Pedagogista, Ex responsabile centro Emmanuel). A seguire chitarra e canzoni di 'U Papadia.

La storia è ambientata a Galatina che, alla fine degli anni Ottanta, non è davvero un paese per giovani. Ben prima del boom che ne farà una cartolina patinata per turisti, il Salento è tutto preso dallo sforzo di darsi una lucidata di rispettabilità, rinnegando a ogni costo uno scomodo passato contadino. Così si finisce per perdere la propria anima; o così la pensa Antonio – uno come tanti, senz’arte né parte, insofferente al giudizio conformista della gente, con l’idea vaga che la vita sia altrove. È fra i ragazzi come lui che l’eroina s’insinua seducente, e prende potere e presto imperversa e miete vittime, come una piaga biblica: un disastro di proporzioni tali da disgregare il tessuto sociale di una generazione. A caso e per capriccio, come una dea annoiata, si prende il figlio del primario, il bell’Alessandro, brillante e inafferrabile; e Gaetano, che paga al prezzo più alto la miope proterva ansia di riscatto del padre. Si prende Gigi-dagli-occhi-blu, sempre pronto a menar le mani e innamorare le ragazze; e Daniele e Marina e la felicità perduta di un’infanzia in campagna dai nonni. Discesi agli inferi, quasi sempre con un biglietto di sola andata.

A tessere le fila del racconto è Cristina, narratore tutt’altro che onnisciente, che nella Galatina di quegli anni bruciati vive il suo tragico delicatissimo romanzo di formazione, fra i sogni ordinari di una liceale di provincia e la distanza siderale dal mondo dei ‘grandi’, da un’educazione impartita a divieti e interdizioni. La realtà brutale della tossicodipendenza e del contagio da Hiv si svela per gradi ai suoi occhi, in un percorso che è insieme dolorosa perdita dell’innocenza e consapevole conquista d’identità, fino a infliggerle il morso di una lacerazione insanabile.

Ma non c’è solo il drago, in quest’intensa lirica violenta favola rock. Ci sono gli angeli: qualcuno ha le ali lacerate e un velo di tristezza sugli occhi. E i cavalieri, con qualche macchia sull’armatura provata da terribili fendenti, e la perenne paura di (ri)cadere. Quelli del centro Athena, Lele e Luciana su tutti: la generazione che ha vissuto il ’77, l’ultima ad aver creduto nella rivoluzione; giovani per cui la parola “impegno” ha ancora un senso, nonostante il fardello ineluttabile di un passato che torna a ri-mordere.

E ancora, in Salento rock c’è il coraggio disperato di legami che sfidano la morte, il sostegno di amicizie che resistono inossidabili alle intemperie e ai disinganni, il languore struggente dei primi amori, quelli per cui Ti-amo è troppo poco, quelli del Morirei-per-te. Perché, con le parole dell’autrice, «non è la droga la protagonista di questo romanzo. Sono i giovani di vent’anni fa. Gli stessi disagi, reazioni e destini diversi. Il punk rock e il grunge. La passione e il disimpegno. Le regole e la trasgressione. La siringa e la chitarra, o tutte e due. Un passato troppo recente per essere dimenticato».

FRANCESCA MALERBA, nata a Galatina nel 1977, ha trascorso gli anni universitari a Bologna e dal 2002 vive a Roma, dove lavora nell’Istituto di Neuroscienze fondato da Rita Levi-Montalcini. Appassionata di danza, musica e letteratura, cerca di applicare a questi settori creativi tutta la sua attitudine da ricercatrice scientifica.

La voce di chi non ha voce: racconti a 4 zampe!

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Quarto appuntamento su FuturaTv.it con la nuova, imperdibile rubrica settimanale "a quattro zampe", nata dalla collaborazione tra la nostra redazione e le volontarie del canile sanitario di Lecce. Ad accompagnarci in questo viaggio alla scoperta di tante storie interessanti e coinvolgenti dei nostri amici animali, saranno Anna Pierri ed Elisabetta Montinaro, volontarie dell'Associazione Nuova Lara che da anni è impegnata nel non semplice compito di gestione del canile. Un lavoro importante, frutto dell'amore verso gli animali e troppo spesso sottovalutato da parte di chi non conosce tale realtà e si lascia influenzare da luoghi comuni da sfatare. Proprio da ciò, l'esigenza da parte delle volontarie di far luce su una così fondamentale attività, subito raccolta da FuturaTv.it, da sempre particolarmente sensibile all'argomento. Nasce così "La voce di chi non ha voce: racconti a 4 zampe!", rubrica a cura di Anna ed Elisabetta, che oggi vi racconteranno la storia di Pippo!"

"Per motivi personali, avevo deciso di mettere da parte gli impegni del canile per un pó. Era stato un anno più spensierato certamente, ma anche più povero, in un certo senso. A giugno, una coincidenza fortunata ha fatto si che io tornassi a occuparmi dei cani sfortunati, così dopo tanto tempo ho rimesso piede nel canile sanitario. Erano pochi i cani che riconoscevo e tantissimi i nuovi arrivati, di cui non conoscevo nulla. Mi sono accostata ad alcuni di loro e di sabato in sabato ho imparato a conoscerli: il loro carattere, la loro storia, le loro peculiarita'..E inevitabilmente si è creata quella cerchia di "preferiti", che ogni volontario, che lo ammetta o meno, ha! Tra questi c' era lui: Giogio.

Lo avevo già visto in foto ma dal vivo era un' altra storia. Bello, buono, giocherellone. Mi faceva sorridere e mi faceva tenerezza il suo amore incondizionato per la pappa. La chiedeva, abbaiava di santa ragione con il suo vocione possente finché non veniva accontentato! Anche la passeggiata passava in secondo piano se l' alternativa era una bella manciata di croccantini. Ecco, questo era Gio in canile: un cane buono e un mangione! Eravamo tutte pazze di lui, questo cucciolone di sette anni era stato capace di creare un fan's club, una sorta di catena umana di donne, tutte accomunate da un obiettivo: trovare una casa a Giogio. Ma gli appelli non sortivano effetti, qualche richiesta sfumata nel nulla e niente più. Ed eccoci a settembre. Dal nulla, da quattro chiacchiere e una birra tra volontarie nasce un progetto, "Il sabato da cani": una passeggiata a sei zampe tra le strade del centro storico di Lecce finalizzata a dare un po di visibilità ai cani del canile. Ricordo che prima dell' evento, che si tenne il 5 settembre, io e la mia amica volontaria Anna ci eravamo fatte una promessa: era l' ultima carta da giocarci, Gio in quell' occasione avrebbe dovuto trovare una famiglia! Non sapevamo, però, che Giogio la sua carta vincente la aveva già tra le zampe! Questa carta vincente si chiamava Rosa, una donna che mette allegria solo a guardarla.

Rosa ci chiama il giorno prima dell' evento, dicendoci che avrebbe avuto piacere di provvedere alla toeletta di Gio affinché arrivasse all' evento bello e profumato! Ci disse anche che lo seguiva da un pó, che aveva preso a cuore la sua storia e che avrebbe voluto fare qualcosa di concreto per lui! Al sabato da cani Gio aveva un cravattino nero ed era il più bello di tutti! Ricordo ancora gli occhi gonfi di Rosa, quando dopo la serata dovette riaccompagnarlo in canile. Non era facile per niente. E credo che fu in quel momento esatto che lei gli promise che lo avrebbe tirato fuori da lí per sempre, portandolo a casa con sé fin che non avesse trovato adozione. Dopo qualche giorno Giogio era fuori dal canile, ma non a casa di Rosa. Bisognava fare alcuni esami prima di poter mettere Gio a contatto con Liu, la cagnolina di Rosa. Così Giogio ha trascorso dei giorni a casa di Adriana e Grace, due altre componenti di quella catena umana pro-Giogio di cui parlavo prima. Anche loro avevano un legame speciale con lui! Lo stallo temporaneo è durato tre o quattro giorni. Grace e Adriana facevano ogni pomeriggio lunghe passeggiate a Giogio, ma una in particolare si è rivelata illuminante! Grace avrebbe potuto incontrare tanta gente quel pomeriggio, invece incontró lui: il vecchio proprietario di Giogio che, pur avendoci delusi in quanto al di là della commozione iniziale non era affatto intenzionato a riprendere con sé il suo cane, ci ha permesso di conoscere  la sua storia precedente al canile: 

Filippo era stato acquistato da cucciolo e aveva vissuto in famiglia con bambini per un anno. All' anno, questa famiglia aveva deciso di disfarsi di lui (forse i bambini erano stanchi del giocattolo?). Così il ragazzo in questione decise di fare una buona azione e di prenderlo con sé. Hanno vissuto insieme per ben cinque anni! Filippo aveva l' abitudine di passeggiare da solo ma un giorno non tornó più a casa. Il ragazzo lo ha cercato tanto ma, essendo Filippo sprovvisto di chip, non è riuscito a riportarlo a casa! Lo rivide a distanza di un pó di tempo con un altra persona, ma sempre per la questione del chip non poté far nulla e si mise l' anima in pace, convinto che, anche se non con lui, il suo Filippo stesse bene! 

Dopo un anno Filippo entra in canile e diventa Giogio. Grace e Gio, dopo questo incontro inaspettato, tornano a casa... Era arrivato il momento per lui di trasferirsi da Rosa! Dopo aver conosciuto questa storia eravamo ancora più decise a restituirgli quella vita che era stata così calpestata e di cui troppe persone si erano prese gioco. Annunci su annunci e arriva la chiamata che aspettavamo: Cristina. Era esattamente la persona che cercavamo. Amava gli animali smisuratamente, aveva un altra bella cagnolona labrador di 13 anni, aveva perso il suo Oliver da pochi giorni e ne parlava come fosse un figlio ma sopratutto era inamorata pazza di Giogio. Era lei. Rosa e Cristina cominciano a sentirsi quotidianamebte. Rosa, in qualità di mamma provvisoria, racconta a Cristina delle abitudini di Giogio, la riempie di foto e di video! Grazie alla tempestività della volontaria veneta Caterina e alla disponibilità del marito di Rosa, Giogio nel giro di pochi giorni è pronto per lasciare la Puglia. Tra lacrime di gioia e tristezza Giogio parte!

Che dirvi, ora è il principe della casa, ha una poltrona tutta sua, pappa a volontà,una casa accogliente e un bel giardino, una sorellina pelosa ma sopratutto l' amore smisurato dei suoi genitori umani. Cristina ci racconta che è ancora un gran mangione ma la cosa che più ci commuove quotidianamente sono le foto che lo ritraggono tranquillo e sereno in poltrona, con la faccia rilassata e di chi si sente protetto. Abbiamo anche saputo che ha bagnato le sue zampette nell' oceano Atlantico! Bene, Pippo (ora si chiama così), di questo Sud non custodirai mai un bel ricordo, non perdonerai mai a questa gente un estate torrida dietro le sbarre né il trauma dell' abbandono, ma siamo certe che lí, in Veneto, qualche volta vedrai un bel sole e ti ricorderai di noi, della squadra della nuova Lara, della tua Catia, di Grace e Adriana e della tua Rosa! Noi non ci dimenticheremo di te e saremo grate sempre a mamma Cristina per averti regalato quello che vorremmo fosse il finale delle storie tristi di tutti i nostri cani. 

I concerti del conservatorio alla Biblioteca "R. Caracciolo"

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Con buona partecipazione di pubblico proseguono gli appuntamenti musicali promossi dal Conservatorio “T. Schipa” di Lecce. Domenica 10 gennaio 2016, nel salone della Biblioteca “R. Caracciolo” di Lecce (ore 19:30), il cartellone proporrà un concerto di musica da camera, a cura di MARCELLO BALDASSARRE al violino, ROSA ANDRIULLI al violoncello e ANTONIO SCARINZI alla chitarra. 

Il concerto si aprirà con la Serenata concertante per violino, violoncello e chitarra op. 19 di Mauro Giuliani, il “Paganini della chitarra”, nei movimenti Adagio, Scherzo (Allegro assai e Trio) e Alla Polacca. Grazie ai numerosi e apprezzati concerti viennesi, da solista e in varie formazioni, Giuliani dimostrò come la chitarra fosse un versatile strumento cameristico, di contro alla concezione corrente che lo reputava strumento marginale, folkloristico o riservato allo svago musicale privato. A seguire, il trio proporrà il Preludio al I atto (Allegro giocoso), la coinvolgente Habanera (Allegretto quasi Andantino) e la Chanson du Toréador (Andantino quasi Allegretto) dalla celeberrima “Carmen” (1875) di Georges Bizet.

Nella seconda parte del concerto il programma proseguirà con il Terzetto concertante per violino, violoncello e chitarra di Niccolò Paganini, nei movimenti Allegro con brio, Minuetto (Allegro vivace), Andante larghetto e Rondò (Allegretto). L’inserimento della chitarra nei vari organici cameristici presenti nelle composizioni di Paganini fu favorito dalla grande diffusione che la chitarra ebbe, specialmente nella borghesia europea, tra fine Settecento e primo Ottocento, dal fatto che Paganini amava lo strumento a sei corde quasi quanto il violino, tanto da suonarlo per tutto l’arco della sua esistenza, e dalla praticità del trasporto nella sua speciale carrozza imbottita e riscaldata, quale tavolozza armonica per la strumentazione dei suoi concerti, sonate e variazioni. 

La serata si chiuderà con il III e IV movimento (Grave assai e Fandango da suonare “alla maniera di Padre Basilio”) del Quintetto in re maggiore G. 448 per archi e chitarra, composto da Luigi Boccherini nel 1798. Dei dodici quintetti con chitarra, scaturiti dalla relazione del musicista lucchese con il mecenate Marchese di Bénavent, nobile catalano appassionato cultore della chitarra, ne sono pervenuti solo otto. Sei di tali quintetti sono menzionati dall’autore in una lettera del 1798 all’editore Pleyel. I relativi manoscritti sono stati fortuitamente tramandati attraverso una complessa vicenda. Alcuni di essi (numeri 445-50 del catalogo Gérard) sono stati acquisiti nel 1922 dalla Library of Congress, dove tuttora si conservano.

FORMAZIONE DA CAMERA DEL CONSERVATORIO DI LECCE

Le Formazioni da Camera del Dipartimento di Archi e Corde del Conservatorio “T. Schipa” di Lecce nascono da un progetto di laboratorio didattico che i Maestri hanno voluto realizzare insieme agli allievi, basato sull’esperienza del suonare insieme nelle varie combinazioni strumentali, al fine di creare un terreno fertile ideale all’apprendimento guidato e diretto.

INGRESSO LIBERO

Prossimo Appuntamento: 

Mercoledì 27 gennaio 2016 

“Giornata della Memoria” 

Teatro Il Ducale – Cavallino

“IL CORAGGIO DI MISCHKE” 

Fiaba musicale per soli, coro e orchestra di GIUSEPPE GIGANTE

CORO E ORCHESTRA GIOVANILE del Conservatorio di Lecce

PAOLO FERULLI direttore

FRANCESCO MUOLO maestro del coro

FRANCESCA ROLLO regia

MARCELLO BALDASSARRE  violino 

ROSA ANDRIULLI  violoncello 

ANTONIO SCARINZI chitarra 

DOMENICA 10 GENNAIO 2016 - ORE 19:30

BIBLIOTECA ROBERTO CARACCIOLO

via Imperatore Adriano, 79 – Lecce.

Al via gli eventi in attesa della festa di Sant’Antonio Abate

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Sarà il paesologo Franco Arminio a indicare “Le vie di Antonio. Il buon cammino lento”, uno sguardo nuovo sul paesaggio di Novoli nei giorni della festa in onore del Santo. Il poeta, scrittore e regista italiano, incontrerà il pubblico giovedì 7 gennaio, ore 20.00, nel teatro comunale di Piazza Regina Margherita. Organizzato dall’Associazione Festina Lente , presieduta da Anna Maria De Luca, e inserito nel cartellone degli eventi collaterali della Fòcara 2016, l’incontro con Arminio punta  a mettere in giusta luce il valore dei luoghi, ma anche essere stimolo, occasione di confronto, che sappia rivelare ancora di più le potenzialità di una comunità, quella di Novoli, attraverso squarci di vite in disuso, paesaggi essenziali, viscerali percezioni di una terra densa di profumi, di sapori e di saperi. La preghiera del viandante accanto a piccoli esercizi di paesologia  si prospettano come occasione per scandagliare le specificità locali, passate e attuali, oltre ad offrire alla comunità nuovi spunti di riflessione sulla propria identità, e quindi, come contributo alla definizione di politiche di sviluppo sostenibile.

Nel suo ultimo libro “Terracarne” edito da Mondadori, Franco Arminio, presenta un nuovo capitolo della “paesologia”: un modo di attraversare i paesi e raccontarli, stilando un referto a metà tra la poesia e l’etnologia. Sarà un viaggio “nel cratere” della Focara quello che Arminio presenterà a Novoli  a scoprire lungo “le vie di Antonio” la bellezza autentica del luogo che ospita l’evento più suggestivo dell’inverno nel Salento. All’incontro parteciperanno il presidente della  Fondazione Focara e sindaco di Novoli Gianmaria Greco,  il presidente del Consorzio dei Comune Valle della Cupa, Cosimo Valzano,  il dirigente dell'Istituto Comprensivo, Gilberto Spagnolo e il vicepresidente dell’associazione Festina Lente Tonio Pino.

Il giorno precedente, il 6 gennaio, alle ore 20.30, sempre nel teatro Comunale,  si terrà "Gennarino Carissimo – Le simmetrie dell’attesa", recital di presentazione dell'omonimo libro di Anna Maria De Luca. Si tratta di uno scambio epistolare tra Don Gennaro D'Elia, a lungo Parroco del Santuario di Sant'Antonio Abate, e il fratello Pietro, fotografo emigrato in Argentina nel 1913 che  diventa un racconto portato in scena dall'associazione Festina Lente. Sul palco del suggestivo teatro comunale saliranno  gli attori Gigi Urru e Marcella Manno, i  ballerini di tango Stefania Filograna e Pino Belgioioso, al pianoforte Maria Concetta Pino, con i racconti di Gaetano Spedicato e la partecipazione straordinaria  del tenore Federico Buttazzo.

FRANCO ARMINIO ha pubblicato sei raccolte di versi, Cimelio dei profili (Sellino, 1985), Atleti (associazione librai avellinesi, 1993) Homo timens (Sellino, 1997), Sala degli affreschi (Sellino, 1999), Poeta con famiglia (D’If, 2009), Stato in Luogo (Transeuropa, 2012), La punta del cuore (Mephite, 2013). In prosa ha pubblicato Siamo esseri antichi (Sellino, 1998), una lettura della civiltà contadina attraverso il repertorio fotografico del centro Guido Dorso, Diario civile (Sellino, 1999), L’universo alle undici del mattino (D’if, 2002), Viaggio nel Cratere (Sironi, 2003), Circo dell’Ipocondria (Le Lettere, 2007), Vento forte tra Lacedonia e Candela (Laterza, 2008, Premio Napoli), Nevica e ho le prove (Laterza, 2009), Cartoline dai morti (Nottetempo, 2010, Premio Dedalus, recentemente tradotto in Russia), Oratorio Bizantino (Ediesse, 2011), Terracarne (Mondadori, 2011, premio Carlo Levi, premio Paolo Volponi), Geografia commossa dell’Italia interna (Bruno Mondadori, 2013), Il topo sognatore e altri animali di paese (Rrose selavy) È anche autore di documentari: Un giorno in edicola, La terra dei paesi, Scuola di paesologia, Giobbe a Teora, Terramossa. In questi video si mostra come sono oggi i paesi del sud interno, mettendo in rilievo la bellezza dei paesaggi e i danni prodotti da un certo tipo di modernità. Nel 2010 è stato realizzato un film sul suo impegno dal titolo Di mestiere faccio il paesologo. Collabora con “il Manifesto” e ” il Fatto quotidiano”. Ha scritto lungamente per il Mattino di Napoli e per i giornali irpini. In passato ha avuto una rubrica sull’Unità ed è stato inviato di Genteviaggi. Per questo mensile ha realizzato vari reportage tra cui uno su Matera. Suoi articoli, saggi, interviste sono apparsi su Repubblica, Corriere della sera, Internazionale, Diario della settimana, Nuovi Argomenti, oltre che su numerose antologie e raccolte di scritti legati alla montagna, alla civiltà contadina e al Sud interno. È animatore di battaglie civili e organizzatore di eventi culturali: Altura, Composita, Cairano 7x, La luna e i calanchi( un anno di azioni paesologiche ad Aliano) una serie di festival e di manifestazioni culturali in cui le arti si incontrano tra loro e incontrano i luoghi, un intreccio testo a ridare valore ai luoghi e nuova vitalità all’esperienze artistiche. Il lavoro ad Aliano in soli due anni si è già imposto come una delle più importante e innovative azioni culturali nei territori. Da molti anni partecipa a innumerevoli manifestazioni sulle problematiche dei territori. Recentemente ha avviato le scuole di paesologia (ne ha già condotte una decina in ogni parte d’Italia). Ha svolto varie conferenze e incontri sul paesaggio in molte università e centri di ricerche. Si segnalano, tra l’altro, il Politecnico di Milano, la fondazione Fabrica di Treviso, l’università di Napoli, di Roma, di Ferrara, di Firenze (ha all’attivo una collaborazione organica col dipartimento di Urbanistica). Ha partecipato come scrittore a tanti festival dedicati alla letteratura. I suoi versi e i suoi racconti sono presenti in numerose antologie in tantissime riviste letteraria, su carta e in rete. Come blogger è animatore di Comunità provvisorie, un blog dedicato ai paesi e al paesaggio. Ho organizzato numerose visite ai luoghi con le persone vicine a questa esperienza. L’idea è di praticare una sorta di turismo della clemenza. Si va a vedere un luogo ma si va anche ad ascoltarlo, in una forma di turismo che intreccia svago e impegno civile. Questa esperienza intreccia saperi e competenze nazionali e internazionali. Si intende promuovere il Patrimonio culturale e ambientale, in particolare dei luoghi interni del Mediterraneo. Ha confrontato queste sue esperienze in incontri pubblici con intellettuali e artisti come Franco Farinelli, Franco Cassano, Serge Latouche, Gianni Celati, Mario Dondero, Fabrizio Barca e altri. 

Novoli e Monteferrante, comuni gemelli nel nome di Stefano

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Il ricordo di Stefano Costa è ancora vivo nella “sua” Novoli, a 21 anni dal tragico incidente che costò la vita all’11enne novolese, impegnato con il gruppo scout in un’attività invernale a Monteferrante (Chieti). Per celebrare il 21esimo anniversario della tragedia e in concomitanza con il ventennale del gemellaggio che unì il Comune di Novoli e il Comune di Monteferrante nel nome del piccolo Stefano, il 4 gennaio si terrà una cerimonia di rinnovo dei rapporti di amicizia e solidarietà tra le due Comunità, cui seguirà l’inaugurazione della sede della Sezione Cngei di Novoli.

Ricordo ma anche riflessione e nuovi stimoli per l’impegno civile tra gli obiettivi della manifestazione “In ricordo di Stefano, Novoli e Monteferrante Comuni Gemelli”, voluta dalla sezione novolese del Cngei, e che sarà divisa in diversi momenti: dall’accoglienza della delegazione istituzionale abruzzese guidata dal sindaco Patrizia D’Ottavio, accolta dal sindaco novolese Gianmaria Greco alle ore 17.30 presso il Palazzo Comunale, alla celebrazione eucaristica di commemorazione (ore 18.00) presieduta da Don Giuseppe Spedicato all’interno della Chiesa di San Giuseppe. Al termine della celebrazione, poi, è attesa la cerimonia di rinnovo del gemellaggio firmato in data 4 gennaio 1996, con lo scambio delle targhe commemorative, mentre alle 19.30 ci si sposterà in via Madaro (sede Scuola Media) per il taglio del nastro della nuova sede della sezione Cngei di Novoli, intitolata proprio a Stefano Costa.

Alla manifestazione, infine, parteciperanno anche le sezioni Cngei di Lecce e L’Aquila e una delegazione scout del gruppo Monteroni 1, che rinnoveranno i rapporti d’amicizia e collaborazione intrapresi nel corso degli anni con gli scout novolesi.


Anziano trovato morto nella sua abitazione

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Mistero a Tricase, dove un 82enne è stato ritrovato senza vita nella sua abitazione. La vittima è Giuseppe Elia, idraulico ormai in pensione. A lanciare l'allarme la nipote, che era andata a trovarlo intorno alle 17 di domenica pomeriggio. Pare che nell'abitazione, sita in via Corelli, non vi fossero segni di effrazione o di violenza. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Tricase al fine di raccogliere elementi utili per la ricostruzione della vicenda, il magistrato di turno ed il medico legale Alberto Tortorella.

Nuovo attaccante per il Lecce: dall'Ascoli arriva Caturano

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Partenza col botto nella finestra invernale di calciomercato per il Lecce. Nel primo giorno disponibile per le società di calcio nel cosiddetto mercato di riparazione, la società giallorossa ha comunicato di aver acquisito il diritto alle prestazioni sportive del centravanti Salvatore Caturano, proveniente dall'Ascoli con la formula del prestito. Nella formazione marchigiana, militante in cadetteria, l'attaccante di origini napoletane, il cui cartellino è di proprietà del Bari, non ha trovato fin qui troppo spazio. Classe '90, alto 1,85 e prestante fisicamente, ma al tempo stesso dotato di buona velocità, Caturano è stato il protagonista assoluto dello scorso campionato di Lega Pro nel girone C, segnando 18 reti con la casacca del Melfi e risultando il capocannoniere del torneo

Una pedina che può risultare importante per il Lecce di mister Piero Braglia. Appariva ormai fin troppo evidente la necessità, palesata nelle partite fin qui disputate dalla squadra giallorossa, di rinforzare il reparto offensivo, il cui rendimento è sembrato finora non soddisfacente. La dirigenza del club salentino si è mossa da subito in tal senso e, nelle scorse ore, è stato ufficializzato il primo rinforzo per il Lecce.

Markas Palubenka per Il Club dell'ascolto

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Prosegue all'Ammirato Culture House di Lecce  la seconda edizione de "Il club dell'ascolto live", una rassegna di sei appuntamenti nata dalla collaborazione con Coolclub e Uasc! e con il sostegno della Fondazione Musagetes. Un breve viaggio intimo e acustico alla scoperta dei nuovi suoni provenienti da tutta Europa, con particolare attenzione al folk, alla parola cantata, alle storie, alla musica delle radici. Il Club dell’Ascolto, progetto ideato da Gigi Colaci, anche quest'anno è una guida alle nuove tendenze della musica indipendente internazionale.

Dopo l'apertura con la svedese Hanna Turi e la serata dedicata a John Lennon, martedì 5 gennaio (ore 21 - ingresso gratuito con tessera) la rassegna ospiterà Markas Palubenka, cantante e chitarrista che viene dalla Lituania, dove ha vinto ben due Music awards. La critica specializzata affianca il suo talento vocale a nomi quali Thom Yorke, Andrew Bird e José Gonzàlez. Autore di un indie electro-acustico, Markas ha inoltre condiviso il palco con nomi del calibro di Lana Del Rey. 

Martedì 23 febbraio quarto appuntamento con Christopher the Conquered che torna in Italia con un tour di sei settimane e una nuova formazione in duo: voce e pianoforte e batteria. Esilarante e sincero allo stesso tempo, Christopher dà vita a performance appassionate, ironiche e romantiche insieme. Chris Ford, questo il suo vero nome, è originario di Des Moines, Iowa, negli Stati Uniti. La musica di Christopher The Conquered è il rock and roll, influenzato però dalla tradizione di cantautorato americano, dal jazz, dal blues, il tutto si mescola fino alla creazione di canzoni ricche di sentimento e passione. Il suo linguaggio si contraddistingue per uno spiccato uso di umorismo e satira, elementi che contribuiscono in maniera fondamentale a rendere i suoi live un’esperienza unica.

Martedì 15 marzo spazio ai Coffee or Not, duo belga formato da Soho Grant e Renaud Versteegen. Reduci dal successo dell’ultimo lavoro “SoRe” e da più tour in tutta Europa e non solo, i Coffee or Not tornano a esibirsi dal vivo, dopo una pausa per la lavorazione del nuovo e quarto album, la cui pubblicazione è prevista per gennaio 2016. Con il loro terzo album, il progetto belga ha deciso di buttare via le chitarre acustiche e di usare una tempesta elettrica. Conosciuti per le loro armonie vocali, la delicatezza, la sensualità SoRe mette Soho e Renaud ben oltre quello che ci si aspettava da loro. Da loop introspettivi a piatti scroscianti, dai pad eterei alla potenza sonora. Un album che li fa viaggare fuori dal Belgio, in tutta Europa.

Martedì 12 aprile ultima serata con la band indie folk Town of Saints, composta da artisti di origini olandesi e finlandesi, con base operativa a Groningen, Paesi Bassi. I Town of Saints  iniziano come musicisti di strada quando la coppia Harmen Ridderbos (voce / chitarra) e Heta Salkolahti (violino / voce) si incontra in Austria. Il gruppo si trasforma nella indie folk band che conosciamo oggi solo più tardi, quando gli altri musicisti si uniscono al progetto. Il folk tradizionale si sposa nei Town of Saints  all’indie-rock, richiamando alla mente nomi come Arcade Fire e Local Natives. Dopo due EP  autoprodotti, arriva il loro album di debutto ‘Something to Fight With’, pubblicato da Snowstar Records nell'ottobre 2013. L'album ha ricevuto recensioni positive nei Paesi Bassi e all'estero.  

Questo il programma completo

martedì 24 novembre - HANNA TURI (Svezia)

martedì 15 dicembre - LENNON!

martedì 5 gennaio - MARKAS PALUBENKA (Lituania)

martedì 23 febbraio - CHRISTOPHER THE CONQUERED (USA)

martedì 15 marzo - COFFEE OR NOT (Belgio)

martedì 12 aprile - TOWN OF SAINTS (Olanda)

Info 3277357690 - 0832303707.

Incontro spettacolo "Sradicamento" per DAMA

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Martedì 5 gennaio (ore 20 - ingresso gratuito) alla Fondazione Palmieri (Vico dei sotterranei ang. Via Paradiso) di Lecce  con la serata evento Sradicamento si conclude "Danzare la terra", residenza artistica di danza, musica, incontri con esperti con la direzione artistica di Maristella Martella che rientra nell'articolata programmazione del Capodanno di Dama - Danze e musiche dal Salento, progetto della Compagnia Tarantarte Nuova Danza Popolare.

Dopo il concerto del Canzoniere Grecanico Salentino, vari laboratori, le attività della residenza Danzare la terra e la tradizionale Strina per le vie del centro storico di Lecce, Sradicamento è un evento fatto di riflessioni, racconti, suoni e danze nato dalla necessità di confrontarsi su alcuni temi importanti come l'immigrazione e la questione ambientale. La serata si aprirà con un incontro/dibattito sul tema dello Sradicamento dei migranti e degli ulivi con Enza Pagliara e il coro della Regina Paza, l'antropologo Eugenio Imbriani (docente dell'Università del Salento), gli operatori culturali Giovanni Pellegrino e Vincenzo Santoro, il musicista Giorgio Doveri e la coreografa Maristella Martella. Nel corso dell'incontro sarà proiettato anche il video realizzato da Giuseppe Rutigliano durante la residenza artistica tenuta dalla Compagnia Tarantarte a Corsano nell'estate 2015. Dalle 21.30 il via alla danza e alla musica con “S-radicamento” performance di danza dei partecipanti alla residenza “Danzare la terra” diretti da Maristella Martella e dalla Compagnia Tarantarte Nuova Danza Popolare (Silvia De Ronzo, Manuela Rorro, Antonella Boccadamo, Laura De Ronzo). A seguire concerto di musica popolare con Salenduo composto da Massimiliano De Marco (voce e chitarra)  e Luca Buccarella (voce e organetto).

Dama - Danze e musiche del Salento è un progetto di Tarantarte, in collaborazione con Coolclub, con il sostegno del Comune di Lecce e con il patrocinio di Istituto Diego Carpitella e Puglia Sounds, finanziato nell’ambito del Piano Azione Coesione “Giovani no profit” dal Dipartimento della gioventù e del servizio civile nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, per la realizzazione di un archivio multimediale e di un laboratorio permanente sulle musiche e sulle danze popolari salentine che saranno ospitati in alcune sale del Castello Carlo V di Lecce. L'obiettivo del progetto – che durerà circa due anni e sarà coordinato da Antonio Santoro - sarà, dunque, la valorizzazione di una parte del piano terra del Castello (provvisoriamente nelle sale di Palazzo Turrisi) per la gestione di servizi con finalità educative, didattiche, sociali e di attrazione turistica. Sono previste quattro linee di azione: la costituzione di un archivio multimediale della musica salentina, diretto da Vincenzo Santoro, con un'attenzione particolare al vasto movimento di folk-revival che ha caratterizzato il territorio pugliese negli ultimi anni; la realizzazione di un vasto programma di attività seminariali e di fruizione pubblica dei contenuti; la realizzazione di una scuola di danza, diretta da Maristella Martella, con seminari, corsi e master-class sulla danza dalle sue forme coreutiche tradizionali salentine fino alle più recenti esperienze di rielaborazione in chiave contemporanea; lo sviluppo di percorsi formativi sull'imprenditorialità giovanile in ambito culturale e sociale.

La compagnia Tarantarte nasce nel 2009 a Bologna dall’incontro di danzatrici di diversa formazione. È diretta da Maristella Martella che con la sua danza teatrale incrocia passato e presente, classico e contemporaneo, elementi popolari del sud Italia con elementi del mondo mediterraneo, propone una ricerca teatrale ed espressiva sul Tarantismo salentino e la magia misteriosa della trance. La compagnia negli anni ha realizzato le proprie performance in luoghi non convenzionali, antichi e a volte abbandonati, come vecchie masserie, ajare, chiostri, anfiteatri, teatri greci e romani, siti archeologici, attivando un’interazione tra luogo, performance e pubblico.

Dama - Danze e musiche del Salento

info@damasalento.it

tel. 3492561471 - 3295896245

www.damasalento.it - www.tarantarte.it.

Al via la Rassegna Teatrale 2016 Associazione Kairòs

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Riapre il sipario domenica 10 gennaio ore 20.00 al Teatro Comunale di Via Paisiello a  Ruffano sulla rassegna teatrale organizzata dall’Associazione O.d.V. Kairòs, un percorso giunto alla settima edizione e cresciuto grazie all’esperienza e al successo del passato. Il primo spettacolo a essere portato in scena è la commedia Taxi a due piazze, con la compagnia La Busacca per la  regia di Francesco Piccolo.  

Una brillante commedia degli equivoci, scambi di persona, doppi sensi e situazioni al limite del paradosso che assicurano due ore di sane risate e divertimento. Scritta  in due atti dal commediografo inglese Ray Cooney, in Italia la commedia è divenuta popolare  con Johnny Dorelli nella versione di Garinei e Giovannini, in seguito con suo figlio, Gianluca Guidi, prima diretto da Gigi Proietti e poi regista lui stesso.

La storia è quella di Mario Rossi,  un tassista sposato con Carla Rossi e residente in Piazza Risorgimento 25. Ma Mario Rossi è anche un tassista sposato con Barbara Rossi e residente in piazza Irnerio 100. Un curioso caso di omonimia con tanto di identica professione? No: i due Rossi sono la stessa persona. Il tassista è bigamo e ha sposato Carla in chiesa e Barbara in comune 4 mesi dopo. Seguendo una precisa pianificazione di orari e turni e grazie al lavoro di entrambe le mogli, Mario riesce per 2 anni a vivere nascondendo la verità a Barbara e Carla. Tutto si complica quando, per salvare un’anziana signora da uno scippo, Mario riceve una brutta botta in testa che lo costringe, privo di sensi, al ricovero in ospedale. Ciò che seguirà sarà una serie di equivoci, coincidenze e bugie che intricheranno a tal punto la trama da condurre a un finale inaspettato e sorprendente. Intreccio parossistico, recitazione funambolica, risate a non finire.

L’Associazione Culturale e di Volontariato “La Busacca – Teatro Stabile del Salento” è da anni impegnata sull’intero territorio salentino allo scopo di alimentare e accrescere la cultura teatrale in ogni comunità. “La Busacca” ha nel suo repertorio autori quali: Euripide, Sofocle, Goldoni, Molierè, Pirandello, Marivaux, Shakespeare, Eduardo De Filippo, Aldo De Benedetti, Diego Fabbri, Henrik Ibsen, Furio Bordon e altri grandi nomi del repertorio teatrale internazionale. Gli attori de La Busacca sono Francesco Piccolo, Chiara Brunetta, Claudia Mancino, Salvatore Cezza, Sasy Piccolo, Stefania Bocco, Antonella Rizzo, Noemi Centonze, Antonio Sparascio e altri validissimi giovani partecipanti ai Corsi per attori teatrali tenuti da “La Busacca” nei vari comuni del Salento. La Busacca ha recitato in tutti i comuni salentini e brindisini,  in provincia di Taranto e Calabria. La compagnia ha anche  recitato a Roma al Teatro Manzoni e al Teatro dei Servi. Info: teatrobusacca@gmail.com; www.labusacca.com

Costo biglietto 7 euro _ Info e prenotazioni spettacoli: info@odvkairos.it www.odvkairos.it,  tel. 328 2233833 

Prossimo spettacolo in rassegna:  Senza voce, di Valentina Diana, regia di Silvia Lodi. Con Silvia Lodi e Leone Marco Bartolo, domenica 17 gennaio ore 20.00, Teatro Comunale di Via Paisiello, Ruffano.

La MasterProf candidata al Nobel per l’insegnamento Barbara Riccardi

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Il direttore responsabile della rivista telematica “La scuola possibile”, Manuela Rosci, ha intervistato Barbara Riccardi, la MasterProf italiana tra i 50 finalisti al Global Teacher Prize 2016 – Premio “Nobel” per l’Insegnamento. La finale del “Nobel” si terrà in marzo a Dubai, al vincitore andranno un milione di dollari.

Come ti è venuto in mente di candidarti?

L'iniziativa avviata dai ragazzi dell'Istituto "Galilei - Costa" di Lecce capitanati dal prof. Daniele Manni aveva già catturato la mia attenzione lo scorso anno. Il prof. Manni è proprio il Manni che alla 1° edizione del Global Teacher Prize si è qualificato, insieme all'altra italiana Daniela Boscolo, tra i 50 finalisti. Dopo aver sentito e letto le loro interviste e presa consapevolezza di poter mettere a disposizione di altri docenti le mie esperienze nel corso della mia carriera personale e professionale, e avendo chiare le mie capacità creative, il mio primo step è stato quello di raccontare la mia storia, chi sono e come faccio scuola, iscrivendomi al loro sito "Master Prof". Penso che proprio da "qui" sia partita la mia candidatura e per questo non finirò mai di ringraziare e molto di più. E' stata l'occasione per "incontrare" sulla piattaforma del prof. Manni altri docenti che, come lui e come noi de "La Scuola Possibile", sono fucine di didattica innovativa, ugualmente affrontano la nostra professione con spirito autoimprenditoriale creativo. "Master Prof" è un luogo web dove poter valorizzare la professione docente, sia dell'essere che del fare, un'opportunità da cogliere al volo per riprenderci la giusta posizione nel mondo, come persone che praticano un lavoro tra i più belli ed importanti, dall'alto valore sociale ed umano, in quanto tutto quello che riusciamo a "passare" di qualità, andrà ad incidere sulla formazione di quelli che saranno gli adulti di domani, sui quali poter contare per migliorare il nostro sistema di vita attuale, nel rispetto della diversità, dell'inclusione e nella valorizzazione delle differenze ad ogni livello.

Sono certa condividerai che questa tua improvvisa notorietà (non perché tu già non lo fossi, ma non così, vero?) offre una occasione in più per confermare la tipologia del docente chiamato oggi a fare scuola, quel docente 'possibile' che cerchiamo ormai da anni di raccontare con la nostra rivista. Provi a descriverti/descrivere cosa fai o dovrebbe fare il docente oggi in classe? Come potrebbe affrontare meglio il suo lavoro?

E' sempre molto imbarazzante parlare di me, non mi piace comparire, anche perché dietro ogni successo, ogni azione, c'è un lavoro di team, di sinergie e di condivisione che, anche in questo caso, è stato possibile realizzare con i miei colleghi. Il mio passepartout è insegnare giocando, pensando a me da bambina e da alunna, e come evitare di annoiare me e loro, per questo invento modi e modalità per approcciare la didattica in modo creativo, ricercando "formule magiche" che siano accattivanti per attrarre la loro attenzione verso l'apprendimento, un lavoro di ricerca e sperimentazione continua. Porto le cose che mi appassionano dentro scuola, il vissuto reale a disposizione dei ragazzi che possono brevettarsi e brevettare a loro volta forme adeguate al loro modo di apprendere. Tutti noi docenti possibili - quelli che pensano "Si può fare"- dovremmo mantenere sempre alto il fuoco vivo della voglia di imparare, la forza di proseguire il cammino di aggiornamento personale e professionale per stare al passo con i tempi e non rimanere arretrati rispetto ai ragazzi che oggi poi sono multitasking e sono molto più smart nell'apprendere attraverso linguaggi più multimediali e tecnologici, con linguaggi riconosciuti da sempre universali ed inclusivi. Ritengo comunque LA FORMAZIONE LA CHIAVE PER LA CRESCITA a tutti i livelli, il sistema per rimanere giovani didatticamente parlando.

E' possibile che questa improvvisa salita alla ribalta possa costarti qualche saluto in meno da parte di colleghi o amici che potrebbero pensare 'che cosa ha lei più di me?' Certamente questo non ti sarà capitato, ma cosa ti sentiresti di dire in proposito?

Da molto tempo, e sempre più prepotentemente, nutro l'interesse ed il desiderio di poter creare un movimento culturale fatto di tutte quelle persone che in ogni campo e ad ogni livello, sono speciali perché animatrici e rianimatrici del virus della possibilità nel quotidiano nostro fare ed essere. La mia palese capacità di tessere relazioni e creare giochi di reti di scambio mi ha permesso di osare, di provare a vedere cosa accade se con tutta me stessa investivo per realizzare questa audace manovra di compattamento e unione, per poter essere in tanti -perché sappiamo bene che siamo in tanti- e iniziare così a dare voce alle cose belle che si fanno nelle nostre scuole, per rispondere alle lagne e lagnanze in modo chiaro e deciso. La mia nomination è la risposta che le cose possono accadere, ci credo da sempre, come credo nell'arte dell'incontro, che nulla avviene per caso e credo che la forza del pensiero positivo possa davvero produrre il materializzarsi di ciò che è stato pensato con desiderio, un desiderio prorompente. Come quando vuoi trovare parcheggio, lo pensi così forte che poi avviene, a me capitata proprio così. E' un allenamento costante quello di vedere il bicchiere sempre mezzo pieno, perché è più semplice cadere nella botola della lagnanza, dove è difficile trovare soluzioni, dove è tutto complicato da attuare, ma giorno dopo giorno la forza e la costanza diventano alleate dell'essere positivo e propositivo, e poi viene tutto naturale, divenendo uno stato di vita. Un po' è successo con questo concorso, tutti voi della redazione conoscete bene la mia intenzione di far emergere non le mie, non le vostre, ma le nostre competenze e diffonderle agli altri attraverso corsi di formazione mirati per CREARE UN FRANCHISING NEL MONDO DI SCUOLE POSSIBILI. Come in tutte le cose, ci sono le belle e le cattive situazioni che ne derivano, la mia risposta al pensiero "Perché proprio a te?" che viene a chi si ferma solo all'apparenza è: non ho nulla di più o di meno rispetto agli altri docenti, forse solo la voglia di far emergere e di valorizzare quel che faccio e in cui credo per stile e modalità, e andare oltre le quattro pareti dalla mia aula, aprire le finestre e far entrare aria nuova e pura, osando nel puntare lo sguardo su nuove ed ammiccanti opportunità. Vorrei che con me e attraverso questa mia candidatura uscissero dall'oscurità tutte le persone che come me sollecitano e realizzano proposte di crescita fantastiche e 'bilaterali', per piccoli e grandi parallelamente. E aggiungo: ma voi avete provato a candidarvi? Ecco, dal mio successo si può trarne la forza giusta e il giusto esempio per spronare a provare e tentare per il prossimo anno; di questo ne sono sicura, molti seguiranno questa onda perché sono testimone del fatto che può accadere a tutti, perché sono una persona comune come tante altre, una che si può incontrare tranquillamente al bar la mattina o che fa la spesa sotto casa. Importante è credere che può accadere e prendere consapevolezza di quanto si vale e quanto vale il nostro sistema di fare scuola e palesarlo al mondo. Al mancato saluto di alcuni tra colleghi e conoscenti, penso che forse sarà il tempo a mettere rimedio, che aiuterà sia me che gli altri a metabolizzare meglio. L'idea che questa non è solo la mia vittoria, ma rappresenta l'occasione, fornita dal Global Teacher Prize, di una vittoria unitaria, di tutti noi del mondo della scuola e non solo, di tutti noi italiani che finalmente siamo orgogliosi del valore della nostra Nazione che si adopera nel fare formazione di qualità a tutti i livelli, che si occupa di educare con passione e nel modo migliore, il migliore e perfettibile di cui vantarsi: andiamo avanti, la storia insegna!!

Tu sei l'emblema dell'insegnante che non lavora solo in classe ma intesse rapporti con il territorio e con l'esterno, anche con l'estero. Anche nel lavoro di Redazione della rivista e nella nostra Associazione Sysform il tuo apporto vulcanico ha permesso di intraprendere iniziative molto interessanti. Perché non parli del tuo essere insegnante a tutto tondo?

Gioco, tecnologia e ricerca, esempio il "TGScuola", strumento che aiuta i ragazzi a sperimentarsi e sperimentare le proprie capacità e poi essere in grado di metterle a frutto di tutto il gruppo classe, per uno studio orientato ad una crescita a tutto campo. Si impara divertendosi. Questo è il primo indicatore: se i bambini vengono a scuola felici, allora il successo didattico/formativo è possibile. Il TGScuola è composto da tutti, dal microfonista, dal regista, dal giornalista, dall'inviato speciale, ognuno nel rispetto del proprio ruolo e di cosa gli piace fare per contribuire al successo di gruppo inclusivo del "programma"!! I risultati li vedo oggi:i miei ragazzi dello scorso ciclo hanno ottimi risultati nella scuola media per prontezza e dimestichezza in tutte le materie, abili nello studiare con disinvoltura attraverso anche l'utilizzo dei mezzi informatici, audaci, con in mano la capacità di valutare/valutarsi e intraprendere autonomamente percorsi diversi a seconda delle situazioni. Altro valore aggiunto, la capacità di infondere in loro una capacità di pensieri aperti, logici e creativi, stimolando all'ironia che per me rappresenta una delle forme di intelligenza tra le più evolute per rapidità di soluzione nel riconoscere le sfumature logiche di frasi e contenuti per dare risposte.

Renderli autonomi, consapevoli e critici nei confronti di sistemi e letture e sicuri di loro nell'affrontare il nuovo nelle situazioni in divenire, come può essere appunto un progetto in gemellaggio con un altro paese, dove il confronto è costruttivo, nel passaggio delle Buone Pratiche per percorsi di crescita che sostengono i ragazzi nel sapersela cavare in ogni situazione. Questo è quello che reputo una didattica arricchente, positiva e reattiva, fatta di continua ricerca e sperimentazione nell'adottare sistemi di apprendimento efficaci, per essere efficienti nel raggiungere ognuno i propri obiettivi di vita. Investire nella cultura e nella formazione, è investire nel futuro in una forma più ampia per uno sviluppo sociale e del capitale umano, per realizzare comunità europee sempre più allargate ed inclusive dove ognuno può dare il proprio contributo.

Per ultimo, anche se tutti ti hanno già fatto questa domanda, non puoi negarci le tue vere intenzioni 'imprenditoriali': se dovessi vincere, cosa farai, come investirai il tuo tesoro?

Sorprendere la mia mamma portandola in vacanza, è tanto merito suo se sono così; eliminare gli incubi di pagamenti e scadenza; la priorità di appagamento puro è quello di creare degli ambienti no esclusivi ma inclusivi, dei luoghi e delle Scuole Possibili di incontro culturale dove poter mettere in campo abilità e competenze a tutti i livelli nel mondo attraverso il motto "Si può fare". Organizzare dei corsi di formazione ad hoc per ogni situazione ed interventi mirati a realizzare se stessi nel proprio habitat educativo. Dove poter lavorare attraverso la progettualità per far crescere ed accrescere spiriti creativi e solari. La mia vittoria per una giusta visione di me, di noi docenti, della nostra scuola e della nostra Italia battagliera, che non si arrende ma con forza e determinazione produce risultati, i migliori, anche se ora messi in ombra da tutte le brutture di cui si parla quotidianamente, solo di queste. Il Global Teacher Prize è proprio questo, la rivincita della "Grande Bellezza" dell'Italia. Volere è potere, mi diceva sempre la mia maestra. Con NOI possibili nel mondo, il mondo sarebbe sicuramente migliore!

Intervista a cura di Manuela Rosci.

Museo Faggiano, fino al 7 gennaio visita al Presepe degli Ulivi

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Ultimi giorni per visitare il presepe allestito nelle sale del Museo Faggiano di Lecce, dedicato alla pianta simbolo della Puglia: l’ulivo. “Il nostro territorio è stato venduto, i nostri ulivi sono stati venduti e ridotti in cenere – spiega Luciano Faggiano, proprietario del museo -proprio come Gesù fu venduto per 30 denari nel giardino degli ulivi”. Un parallelismo che ha fatto nascere l’idea del presepe dal titolo “Gesù nasce dalle ceneri degli ulivi”, che mette in evidenza le contraddizioni della xylella, attraverso dei simboli: la bandiera dell’Europa, un angelo che annuncia l’emergenza e il denaro, a rappresentare le speculazioni su questa vicenda. “Già 50 anni fa - prosegue Faggiano – esisteva la xylella nelle nostre campagne, ma l’albero d’ulivo ha sempre vinto, perché è un albero forte”.


28 foto dal museo della fotografia del Politecnico di Bari a Campi Salentina

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28 fotografie dal museo della fotografia del Politecnico di Bari dedicate a Campi Salentina, mostra a cura di Lorenzo Madaro e Pio Meledandri: 14.01 – 14.02 2016. Inaugurazione 14.01 | ore 17 alla presenza dell’artista Sala Don P. Serio, piazza Libertà, Campi Salentina.

Il progetto espositivo è promosso dal Comune di Campi Salentina – Assessorato cultura e pubblica istruzione, in stretta collaborazione con il museo della fotografia del Politecnico di Bari. Sono passati quasi dieci anni dai giorni trascorsi a Campi Salentina, su invito di Pio Meledandri nell'ambito di un seminario in collaborazione con il Dipartimento di Architettura ed Urbanistica del Politecnico di Bari diretto da Dino Borri. Durante la mia permanenza, venni a sapere che Campi Salentina è il paese natale di Carmelo Bene, uno dei più grandi attori teatrali del Novecento. La notizia mi sorprese perché pochi erano i segni e le iniziative legate al suo nome. Solo ora, rivedendo le mie immagini, capisco che sapere che questo luogo era legato all'attore, ha inconsciamente influenzato la "parte attiva" della mia visione, "quella costantemente mobile" e percettiva.Sono immagini non particolarmente fotogeniche, quanto piuttosto segnate da un desiderio di naturale teatralità: case viste frontalmente come semplici quinte teatrali, dipinte come grandi teleri; sezioni di colori corrispondenti alle varie proprietà abitative.

E gli attori: una giovane donna che osserva dall'angolo di una casa; un uomo vestito a festa con in mano palloncini bianchi, in attesa degli sposi davanti alla Chiesa; su una parete bianca il disegno di un graffitaro e da un piccolo spazio un ciclista entra improvvisamente in scena dal labirinto delle strade. E ancora altre immagini di un paese vivo con le sue strade, le luminarie della festa del patrono, i lavori in corso, la periferia, il campo dello sport e in tutto questo i suoi attori: gli abitanti, la gente comune.Perché in fondo un paese è come un grande teatro all'aperto, un luogo in cui è sempre possibile esercitare lo sguardo che nasce dal pensiero e dalla memoria. (Mario Cresci, agosto 2015). In concomitanza con il finissage, sarà presentato il catalogo della mostra, con testi dei curatori, dell’artista e di Dino Borri, urbanista e docente al Politecnico di Bari.

Orari d’apertura: martedì e giovedì 15-18.30, sabato e domenica 16-20 o su appuntamento.

Info: 338.63.38.627.

Mario Cresci nasce a Chiavari (Genova) nel 1942. Dalla fine degli anni Sessanta ha sviluppato un complesso corpo di lavoro che varia dal disegno, alla fotografia, all’installazione. Il suo lavoro si è sempre rivolto a una continua investigazione sulla natura del linguaggio visivo usando il mezzo fotografico come pretesto opposto al concetto di veridicità del reale. Autore, tra i primi in Italia della sua generazione, di un’opera eclettica all’interno della ricerca fotografica in cui le analisi della percezione visiva e della forma del pensiero artistico e fenomenico acquisite al Corso Superiore di Industrial Design di Venezia, si confrontano negli anni Settanta con l’esperienza diretta del lavoro sul campo in ambito etnico e antropologico delle regioni del Mezzogiorno. Dalla fine degli anni Settanta si dedica anche all’insegnamento come attività di esperienza creativa condivisa con gli altri e intesa come parte integrante del suo lavoro d’autore, nella convinzione che l’opera d’arte può consistere in un dispositivo formale che genera relazioni tra le persone o nascere daun processo sociale.

Nel 1969 realizza la prima installazione fotografica in Europa alla Galleria Il Diaframma di Milano esponendo, nel rapporto tra produzione e consumo, un migliaio di cilindri trasparenti contenenti altrettante fotografie anch’esse trasparenti intese come frammenti del consumismo di allora nel dualismo tra immagini della ricchezza e della povertà. Nel 1968 e nel 1969 tra Roma e Parigi collabora con la Galleria l’Attico ed entra in contatto con Pascali, Mattiacci, Patella e Kounellis, realizzando una serie di performance urbane con due nastri fotografici di contenuto sociale e aderenti all’idea del teatro di strada.

Nel 1974 alcune sue fotografie sono acquisite dal Moma di New York. Nel 1975 ha pubblicato la ricerca “Matera, immagini e documenti” e nel 1979 il libro: “Misurazioni”, a conclusione di due anni di lavoro in un laboratorio-scuola da lui ideato per la Regione Basilicata. Dagli anni Novanta a oggi, dopo aver diretto dal 1991 al 2000 l’Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo e aver organizzato numerosi eventi culturali dedicati ai giovani artisti, come Arte e Impresa, Clorofilla e Accademie in Europa, in collaborazione tra gli altri, con Vittorio Fagone e la Gamec di Bergamo, riprende il suo lavoro d’autore.

Varie le tematiche e le sperimentazioni: slittamenti di senso, variazioni, coincidenze e luoghi dell’arte intesi come site specific interni alle città. Dal 1999 al 2001 partecipa al progetto “A regola d’arte”, monumenti futuri a cura di Enzo Biffi Gentili, in mostra a Venezia, prima al Salone dei Beni Culturali e successivamente nel 2000 alla Triennale di Milano, ancora a Venezia alla Biennale di Architettura nel 2000 e infine nel 2001 a Barcellona.

Nel 2004 si tiene alla Galleria d’arte Moderna e Contemporanea di Torino la sua prima mostra antologica, Le case della Fotografia, 1966-2003 a cura di Piergiovanni Castagnoli. Ha esposto in alcune edizioni della Biennale di Venezia, tra cui, nel 1993, nella mostra Muri di carta, fotografia e paesaggio dopo le avanguardie, a cura di Arturo Carlo Quintavalle. È docente di Fotografia all’Accademia di Brera di Milano. Nel 2009 ha curato per il Sole 24 Ore Cultura, il volume “Future Images” un’ampia ricerca sui giovani artisti che a livello internazionale operano con la fotografia.

A "Le parole del teatro" ospite Daniel Bausch

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Domenica 10 gennaio 2016 alle ore 18 (ingresso libero) presso il Teatro Paisiello di Lecce all’interno de “Le parole del teatro”, serie di appuntamenti organizzati da Astragali Teatro per promuovere la conoscenza delle pratiche teatrali e per favorire la formazione del pubblico, si parla di pedagogie teatrali e residenze artistiche con Daniel Bausch, attore e docente dell’Accademia Internazionale di Teatro Dimitri (Lugano-Svizzera). Dall’esperienza maturata nei teatri di tutto il mondo e dall’aver lavorato con registi quali Achim Freyer del "Berliner Ensemble" un altro importante contributo per “mostrare dal di dentro”, aprendo alla città,il processo “segreto”, nascosto ed intimo del teatro; un importante appuntamento non solo per gli addetti ai lavori ma anche per quella comunità che si vive quale incubatore di coscienza civica e critica.

Per informazioni 0832.306194 - 3209168440 oppure teatro@astragali.org

CHI E’ DANIEL BAUSCH Vice-direttore e docente (dal 2008) dell’Accademia Internazionale di Teatro Dimitri (Verscio-Svizzera). Lavora come attore in vari teatri in Germania, Italia ed in Svizzera. E' stato in tournée in tutto il mondo con il Footsparn Travelling Theatre e il teatro itinerante Ton und Kirschen. Ha  lavorato con registi come Cesare Lievi al Teatro Stabile di Brescia in Italia e Achim Freyer al "Berliner Ensemble" a Berlino. Ha insegnato teatro presso varie Scuole di teatro in Italia e Germania. Dal 2008 è docente d'improvvisazione alla Scuola Teatro Dimitri.

Aqp: sospensione del servizio idrico ad Andrano

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Acquedotto Pugliese sta effettuando interventi di manutenzione nell’abitato di Andrano e relativa marina. I lavori riguardano la sostituzione della valvola di origine di distribuzione urbana. Per consentire l’esecuzione dei lavori, sarà necessario sospendere temporaneamente l’erogazione il giorno 4 Gennaio 2016. La sospensione idrica avrà la durata di ore 8.00, a partire dalle ore 8.00 con ripristino alle ore 16.00. Disagi saranno avvertiti esclusivamente negli stabili sprovvisti di autoclave e riserva idrica o con insufficiente capacità di accumulo.

Acquedotto Pugliese raccomanda i residenti dell’area interessata di razionalizzare i consumi, evitando gli usi non prioritari dell’acqua nelle ore interessate dalla riduzione idrica. I consumi, infatti, costituiscono una variabile fondamentale per evitare eventuali disagi.

Per informazioni:

numero verde 800.735.735

www.aqp.it (sezione “Che acqua fa?”)

Twitter, account @AcquedottoP.

Piano di riordino, Cor: "Allarmismo per notizie date dai giornali"

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Dichiarazione congiunta dei consiglieri regionali Ignazio Zullo, Erio Congedo, Luigi Manca, Renato Perrini e Francesco Ventola:

"Reparti da accorpare, posti letto che viaggiano da un ospedale ad un altro, strutture che si chiudono o forse no… ormai sono giorni e giorni che i maggiori quotidiani della regione pubblicano notizie relative al Piano di Riordino sanitario che il presidente Emiliano avrebbe già operato senza che né i territori, né noi consiglieri regionali siano stati informati. Di conseguenza si sta diffondendo, specie fra gli operatori sanitari, un allarmismo (forse anche eccessivo, ma giustificabile) che non riesce a trovare assicurazioni politico-istituzionale.

Eppure avevamo non poco apprezzato la volontà espressa da Emiliano, durante l’ultima seduta del Consiglio regionale, di accogliere la nostra proposta di un Piano condiviso prima ancora di essere adottato dalla Giunta. Avevamo davvero creduto che dietro l’accoglimento della nostra richiesta vi fosse la volontà di analizzare con noi, ma con i territori soprattutto, le difficili scelte che devono essere operate. E, invece, dal giorno dopo ci siamo resi conto che la bozza non è sicuramente arrivata in Giunta, così come avevamo richiesto, ma che sui quotidiani appare come definitiva. Insomma, altro che condivisione e partecipazione. A questo punto chiediamo al Presidente che al più presto sia reso noto il Piano che intende realizzare, in modo che quell’operazione di ascolto dal basso possa essere svolta da chi, come noi, intende davvero coinvolgere tutte le parti interessate dal Riordino".

Solidarietà a Braccia Aperte nel reparto di Onco-Ematologia Pediatrica

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L’Associazione leccese di Promozione Sociale Green Life in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Ambientali del Comune e Next Vision organizza una giornata di solidarietà presso il reparto di Onco-Ematologia Pediatrica dell’Ospedale Vito Fazzi di Lecce. L’iniziativa, denominata Solidarietà a Braccia Aperte, fissata per giovedì 7 gennaio alle 10.30, porterà giocattoli e materiale ludico e didattico destinato agli allestimenti degli spazi e dei vani del reparto cercando di regalare, inoltre, qualche momento di gioia tra i bambini ospiti della struttura.

“La manifestazione è aperta a tutti i cittadini - ha dichiarato Andrea Guido, Assessore alle Politiche Ambientali - ognuno può partecipare portando con se un piccolo contributo. Non si tratta di portare denaro, ma materiali sigillati come ad esempio colori, album, riviste o giocattoli. All’interno del reparto nulla che non sia ancora in confezione originale potrà entrare, questo per salvaguardare al massimo l’igiene e la sanità degli ambienti interni del reparto. L’idea, infatti, nasceva con l’intento di recuperare giocattoli in buone condizioni affinché se ne potesse prolungare l’utilizzo sottraendoli alla mole di rifiuti urbani e donandoli al reparto di Onco-Ematologia Pediatrica. Ma i medici del Fazzi hanno giustamente sollevato la questione igienico sanitaria. Per questo ora abbiamo bisogno ancora di più dell’aiuto di tutti.  Appuntamento alle 10.30 di giovedì prossimo”.

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