Il vicepresidente dell’Acquedotto Pugliese, Lorenzo De Santis, e il sindaco di Lecce nonché presidente dell’Autorità Idrica Pugliese, Paolo Perrone, hanno effettuato questa mattina un sopralluogo sul cantiere dei lavori per l’ampliamento della rete fognaria, a servizio di Lecce.
Una presenza suggerita dalla rilevanza delle opere in esecuzione e dall’innovativa metodologia di scavo e di posizionamento delle condotte utilizzata, il microtunnelling.
Il microtunnelling rappresenta una novità assoluta nel panorama degli interventi per la posa in opera di condotte idriche urbane in Puglia: grazie all’utilizzo di una macchina fresatrice, in grado allo stesso tempo di perforare lo strato di roccia del sottosuolo e di spingere la tubazione all’interno del foro prodotto, consente di ridurre sensibilmente l’area di cantiere e, conseguentemente, di limitare i disagi al traffico veicolare. Questa tecnica, infatti, sostituisce lo scavo a cielo aperto e opera anche a grandi profondità.
L’intervento in esecuzione prevede la posa in opera di una condotta in PRFV (composta da fibre di vetro e resine poliesteri), del diametro di 800 mm e della lunghezza complessiva di circa 4 km, dall’incrocio tra via Imperatore Adriano e Via San Francesco d’Assisi sino al nuovo impianto di sollevamento, che spingerà i reflui provenienti dal centro storico verso il depuratore civile “Ciccio Prete”.
I lavori interessano via Imperatore Adriano, via S. Francesco d’Assisi, via Giusti, via Ludovico Ariosto, via Giacomo Leopardi, via Dello Stadio e viale della Libertà.
Il microtunnelling è utilizzato nella parte del tracciato relativo alle vie Imperatore Adriano e Giusti, dove spazi e condizioni del suolo non consentono l’apertura di un cantiere tradizionale. Il foro, infatti, in questo tratto, viene praticato ad oltre sette metri di profondità dal manto stradale.
Il costo dei lavori, che saranno portati a termine entro il prossimo mese di maggio, ammonta a oltre 6 milioni di euro.
“Un significativo intervento che unitamente all’altro appena concluso, relativo al potenziamento della rete idrica con idrovalvole intelligenti, testimoniano -ha dichiarato il vicepresidente di AQP, Lorenzo De Santis- l’impegno dell’Acquedotto per offrire un servizio sempre più efficiente, rispondendo positivamente alle reali aspettative del Comune di Lecce, che, peraltro, ringraziamo per la preziosa collaborazione nella gestione dei cantieri, al fine di limitare al massimo i disagi alla popolazione”.
“Oggi abbiamo effettuato un sopralluogo al cantiere dei lavori di via Giusti, dove -ha dichiarato il sindaco di Lecce, Paolo Perrone-, grazie ad un intervento programmato dell’Autorità idrica pugliese, stiamo potenziando la rete fognaria. Nella realizzazione delle opere viene utilizzata una tecnica innovativa altamente tecnologica, che consente di evitare scavi a cielo aperto, riducendo al minimo i disagi per i cittadini”.
IL MICROTUNNELLING
La macchina BM600LSC, meglio conosciuta come Microtunneling o Spingitubo guidato, trova utilizzo nella posa di condutture (in Acciaio, Gres, Cemento, PRFV e con diametri compresi tra 408 mm e 1280 mm), con tecnica No-Dig (ovvero senza scavo tradizionale di trincea a cielo aperto).
Tale innovativa apparecchiatura trova applicazione là dove il tracciato dell’opera da realizzare interseca contesti urbani densamente antropizzati o in casi di mera prescrizione da parte di enti terzi (Ferrovie Italiane, Anas, ecc.), in quanto consente l’intervento di posa delle tubazioni limitando gli spazi d’ingombro del cantiere, salvaguardando la sovrastruttura stradale esistente e garantendo, nel caso di condotte a pelo libero, l’ottenimento delle prescritte pendenze di posa.
L’attrezzatura necessaria alla realizzazione del microtunneling si compone di quattro unità distinte: Container alloggio motore e centralina idraulica, Gruppo e telaio di spinta, Front Steer e Sistema di puntamento.
Delle quattro unità, il Container alloggio motore e centralina idraulica è l’unica che rimane sulla sede stradale, mentre le restanti vengono alloggiate in una buca meglio definita come pozzo di spinta, debitamente realizzata sull’asse e alla profondità cui si intende posizionare la condotta.
La perforazione avviene tramite la testa fresante orientabile (front steer), la quale riceve forza motrice e spinta direttamente nella prima fase ed indirettamente nelle fasi successive, tramite le tubazioni costituenti le condutture a realizzarsi, che a seguito dell’avanzamento nel terreno del front steer trovano spazio alle sue spalle.
Lo smarino del materiale si realizza per mezzo di casings in acciaio, alloggiati all’interno della tubazione, che, a loro volta, contengono delle coclee anch’esse in acciaio aventi duplice funzione: trasmettere forza motrice al front steer e, allo tempo stesso, estrarre il materiale proveniente dal fronte scavo.
Il rispetto delle pendenze e della traiettoria viene garantito dal sistema di puntamento alloggiato nel pozzo di spinta, che, tramite una telecamera e un raggio laser, consente all’operatore di monitorare la posizione plano-altimetrica della testa fresante rispetto ai dati assegnati da progetto, con l’eventuale possibilità di apportare piccole correzioni lungo la perforazione stessa al fine del conseguimento dell’obbiettivo prepostosi.
La lunghezza delle perforazioni può variare in funzione delle caratteristiche geologiche del terreno attraversato, arrivando, alla possibilità di realizzare tratti superiori a 100 m al termine dei quali viene realizzata una seconda buca detta pozzo d’arrivo, entro il quale viene recuperata la testa fresante.