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Serata di grandi Champagne domenica sera all'Hotel Tiziano

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Masterclass Champagne Ayala-Bollinger domenica 2 aprile alle 19, presso l’Hotel Tiziano di Lecce, a cura di Alberto Lupetti, curatore della prestigiosa guida “Grandi Champagne” e del sito www.lemiebollicine.it.

A confronto due maison di Ay, celebre villaggio Grand Cru della Vallée de la Marne; due maison di grande tradizione e storia secolare dai percorsi diversi, e però strade che alla fine si sono incrociate; oggi, infatti, grazie alla “forza” di Bollinger Ayala sta pian piano tornando sui livelli altissimi che l’hanno contraddistinta nei secoli scorsi. 

In degustazione nel corso della serata:

1.     Ayala Brut Nature – pietra miliare tra gli champagne non dosati;

2.     Ayala Blanc de Blancs 2008 – il simbolo più forte del nuovo legame della maison con lo Chardonnay;

3.     Ayala Perle 2006 – la cuvée de prestige della maison;

4.     Bollinger Special Cuvée – forse il brut sans année più famoso e apprezzato dagli appassionati;

5.     Bollinger La Grande Année 2005 – per la stessa Bollinger, lo Champagne importante, capace di sorprendere anche nelle annate meno fortunate;

6.     Bollinger La Grande Année 2007 – la nuova annata, appena giunta sul mercato;

7.     Bollinger R.D. 2002 – il mito che ha reso Bollinger una delle maison più celebri e celebrate al mondo.

Il wine-tasting si concluderà con l’abbinamento delle bollicine francesi alla “Mortadella Favola” del salumificio Palmieri di San Prospero (Modena).

Prenotazioni contattando Giovanni Bruno (responsabile eventi AIS Lecce), inviando e-mail a avvgiovannibruno1963@gmail.com oppure sms all’utenza 347.4847606; Maurizio Quarta all’indirizzo di posta elettronica quartamau@gmail.com o all’utenza 347.0746126 (attendendo riscontro).


Wimust: il progetto a Massy al Review Meeting

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Una lunga e intensa giornata di lavoro, quella che ha visto impegnati gli scienziati di WiMUST a Massy, in Francia, lo scorso 17 marzo, in occasione del secondo Review Meeting. 

Il Progetto europeo di Robotica subacquea, supportato da Horizon2020, coordinato da Giovanni Indiveri dell’ Università del Salento, nell’ambito dell’ ISME, Centro Interuniversitario di Sistemi Integrati per l’Ambiente Marino, è entrato nel terzo e ultimo anno di lavoro e nella piccola cittadina a Sud di Parigi, nella sede della CGG, importante azienda partner del progetto, si è svolto l’incontro con i revisori europei. 

L’impressione suscitata negli esperti della Commissione Europea, incaricati di valutare lo stato di avanzamento del Progetto, sembra positiva e si attende nelle prossime settimane la valutazione ufficiale. “Dopo questa stimolante giornata di revisione, ci prepariamo a svolgere altri esperimenti di integrazione, che ci forniranno dati fondamentali per valutare la nostra ricerca. Probabilmente queste prove si svolgeranno a luglio prossimo, ancora a Sines e a Lisbona, come avvenuto a novembre dello scorso anno, oppure in altro luogo da definirsi, contiamo di decidere in queste settimane. Dopo l’estate ci saranno atri test per i nostri robot Folaga e Medusa. ”, afferma il Coordinatore Giovanni Indiveri. 

La visione alla base di WiMUST è, infatti, quella di sviluppare sistemi avanzati di controllo cooperativo, per consentire ad un gran numero di robot marini di interagire attraverso la condivisione di informazioni, come un vero e proprio team. Questi robot autonomi dovrebbero consentire di ottimizzare la qualità dei dati di rilevamento delle esplorazioni del fondale marino per applicazioni geotecniche e geofisiche. 

Il Progetto, www.wimust.eu, coinvolge Università, Enti di Ricerca e aziende da sei Paesi d’Europa (Portogallo, UK, Francia, Germania, Italia e Olanda). Si tratta di un gruppo di Istituti di Ricerca, Società di rilevamento geofisico e alcune PMI con una comprovata esperienza in sistemi autonomi, comunicazioni, reti di controllo cooperativo e di navigazione, progettazione e fabbricazione di robot marini. 

Oltre all’ISME, Centro Interuniversitario di Sistemi Integrati per l’Ambiente Marino, al quale afferiscono diverse Università Italiane  (Università del Salento, Pisa, Genova e Cassino del Lazio Meridionale sono le Università di ISME che collaborano con WiMUST), sono coinvolti: IST Istituto Superiore Tecnico di Lisbona, CINTAL Centro di Investigazione Tecnologica di Algrave in Portogallo; l’Università di Hertfordshire in Gran Bretagna,  e poi le aziende EvoLogics, Graal tech, CGG, Geo Marine Survey Sistems e Geosurveys. 

Discarica in parachianca, capitolo chiuso

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La discarica per rifiuti speciali in località Masseria Parachianca non si farà. La parola fine viene posta definitivamente questa mattina con il parere negativo, determinante, della Conferenza dei Servizi convocata in Provincia ai fini della valutazione dell’Impatto Ambientale (V.I.A.) e dell’eventuale rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (A.I.A.). ARPA, ASL, Vigili del Fuoco, rappresentanti dei comuni interessati e tutti gli altri enti competenti nel rilasciare parere vincolante si sono espressi negativamente sul progetto presentato lo scorso 8 agosto dalle ditte Geoambiente e Trio. I motivi del diniego sostanzialmente sono due: incompatibilità del progetto con la normativa vigente in materia di monitoraggio ambientale (aria, acqua e suolo) e incompatibilità con la destinazione urbanistica dell’area interessata.

A ciò si aggiungono i forti dubbi emersi in sede di riunione sulla possibilità di convertire di punto in bianco il sito in questione da cava in attività a discarica.

“Agli atti degli uffici comunali - fa sapere Andrea Guido, assessore alle politiche ambientali del Comune di Lecce, competente territorialmente - erano presenti provvedimenti regionali emanati dal Servizio Attività Estrattive da cui emergeva che l’attività di cava svolta sul sito su cui si era prevista la nascita della discarica di rifiuti speciali era stata prorogata fino al febbraio del 2020 (Determinazione Dirigenziale n. 000117 del 16/09/2010). Inoltre - aggiunge Andrea Guido - avvalendosi di una polizza fideiussoria di ben 440 mila euro, la Trio Costruzioni si era impegnata, a suo tempo, per il ripristino paesaggistico al termine dell’esercizio”. 

La richiesta pervenuta da parte delle ditte, secondo Guido, non teneva conto, quindi, del fatto che la cava, formalmente, risulta ancora in attività, che lo sarà fino al 2020 e che vige un obbligo garantito da fideiussione a ricolmare e piantumare l’area scavata secondo la vocazione urbanistica prevista, ovvero lo sviluppo rurale eco compatibile.

“Una cava in esercizio - ha specificato, concludendo, Andrea Guido - non può essere convertita all’improvviso in una discarica, ed il progetto, così come era stato presentato, non sarebbe dovuto essere neanche esaminato. In quell’area vi sono molte attività turistiche che hanno affrontato investimenti importanti e che vanno protetti e stimolati per una crescita del territorio e dell'economia. Parliamo di gente che in molti casi ha investito i risparmi di una vita per inseguire un sogno che è stato realizzato in completa armonia con la natura e il paesaggio. La realizzazione dell’impianto avrebbe riportato indietro di parecchi anni l’intera area. Si tratta, infatti, di un territorio già tormentato storicamente dal problema dei fumi di Cerano e da altre attività che in passato hanno generato impatti ambientali negativi. L’esigenza di tutelare la salute viene sempre prima di tutto”.

Soddisfazione espressa anche dal Sindaco di Surbo, Fabio Vincenti, il quale, con Guido, ha seguito la vicenda sin dalle prime battute schierandosi da subito al fianco di tutti i suoi cittadini contrari al progetto: “Si tratta di un territorio - ha commentato il primo cittadino - che è riuscito splendidamente a realizzare una riconversione in chiave turistica, rivalutando anche i suoi insediamenti storici e i beni artistici come Cerrate, e promuovendo un’attività agricola di tipo biologico. Parliamo di strutture ricettive bellissime, masserie fortificate riportate agli antichi fasti, che producono ricchezza offrendo posti di lavoro nel pieno rispetto del paesaggio e dell’ambiente. Contribuendo, anzi, alla crescita, attraverso le proprie peculiarità agrituristiche, dell’attrattività dell’intero Salento. Il progetto presentato da Geoambiente e Trio non era compatibile con lo sviluppo sostenibile perseguito nell’area di riferimento. Di questo ne sono sempre stato convinto. Ma la proposta, almeno da parte mia, è stata esaminato senza pregiudizi. E le motivazioni addotte dalla conferenza dei servizi provinciale sono oggettive”.

Salento Rainbow Film Festival Spin Off all'Ammirato Culture House

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Venerdì 31 marzo (ore 20.00, ingresso libero) prende il via all'Ammirato Culture House di Lecce il Salento Rainbow Film Festival – Spin Off la rassegna curata dall'associazione LeA – Liberamente e Apertamente e dal Salento Rainbow Film Fest, il primo festival di cinema a tematica arcobaleno del Salento, per parlare di rivendicazioni di diritti, di contrasto all’omo-bi-transfobia e della bellezza delle diversità. Sei appuntamenti fino a luglio 2017, tra proiezioni cinematografiche, presentazioni di libri, performance, aperitivi, cene sociali e "queer café parties", per raccontare la comunità LGBTQI (lesbiche, gay, bisessuali, transgender, queer e intersessuali). 

Primo appuntamento con la proiezione di “The Circle” il film di Stefan Haupt che attraverso la decennale storia d’amore di due uomini, scopre l’affascinante universo di una delle prime comunità di liberazione gay. “Il Cerchio” era il nome di un’organizzazione clandestina nata a Zurigo nei primi anni ’40 che aveva come principale obiettivo la sopravvivenza al regime nazista e poi la lotta per la conquista dei diritti degli omosessuali.

La rassegna proseguirà venerdì 28 aprile con "Lina Mangiacapre. Artista del femminismo", documentario di Nadia Pizzuti dedicato a Lina Mangiacapre, una delle figure chiave del movimento femminista in Italia, un'artista "totale": pittrice, scrittrice, regista teatrale e cinematografica, editrice, scomparsa nel 2002, a soli cinquantasei anni. A maggio spazio a due iniziative in occasione della Giornata Internazionale contro l’Omo-Bi-Transfobia e nell’ambito del #Rainbowmay: venerdì 12 maggio con la presentazione del libro "Gender: la stesura definitiva. Tutto quello che non sai sull'ideologia che farà di tuo figlio un gay", alla quale sarà presente l'autore Dario Accolla; il 26 maggio, in collaborazione con il coordinamento Puglia Pride, appuntamento con "The Right To Provoke - Il Diritto di Provocare", documentario di Mátyás Kálmán e Róbert Bordás che sarà proiettato alla presenza del protagonista Andrea Giuliano, artista e fotografo italiano diventato vittima di diversi crimini di odio in Ungheria a causa del suo attivismo e di una parodia diretta contro gruppi neonazisti. 

Venerdì 30 giugno, nell’ambito della Pride Week del Puglia Pride 2017, e in collaborazione con il Coordinamento Puglia Pride, sarà la volta del film di Srdjan Dragojevic "The Parade. La Sfilata", il racconto tragicomico della guerra dell'ironia contro il pregiudizi che si è rivelato un successo inaspettato in Serbia e in altri paesi della ex Jugoslavia.

La rassegna si concluderà venerdì 14 luglio con la proiezione di "Camera single", film di Chiara Sfregola, presente all'appuntamento, che racconta la storia di Linda, appena lasciata dalla storica fidanzata Margherita, che per rimettersi in sesto sperimenta quella che lei chiama la "fisioterapia del cuore": un'improbabile cura a base di dubbi esistenziali, drink e donne sbagliate.

Al via la XVIII^ edizione del Festival del Cinema Europeo

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Agnieszka Holland, Nuri Bilge Ceylan, Stephen Frears insieme a Isabella Ferrari, Francesco Maselli e Valerio Mastandrea sono i protagonisti della XVIII edizione del Festival del Cinema Europeo - diretto da Alberto La Monica e Cristina Soldano, in programma a Lecce dal 3 all’8 aprile 2017, presso il Multisala Massimo.

La XVIII edizione del Festival apre con un omaggio al Principe Antonio De Curtis, in arte Totò, in occasione del 50° anniversario della sua scomparsa, con la presentazione in anteprima mondiale di “Chi si ferma è perduto” di Sergio Corbucci, restauro realizzato a cura della Cineteca di Bologna e Titanus, presso il laboratorio L'Immagine Ritrovata, con il contributo del Festival del Cinema Europeo.

La proiezione sarà presentata dal direttore della Cineteca di Bologna Gianluca Farinelli e si terrà lunedì 3 aprile al Cinema Multisala Massimo di Lecce alla presenza della nipote del Principe De Curtis, Elena Alessandra Anticoli De Curtis e con la partecipazione straordinaria di Carlo Croccolo, che riceverà l’Ulivo d’Oro alla Carriera a pochi giorni dal suo 90° compleanno e racconterà al pubblico la sua lunga carriera insieme a Totò, nel corso di un incontro condotto da Valerio Caprara.

Per l’occasione la casa editrice Il Raggio Verde, presenta la nuova edizione di “Totò. Tocchi e ritocchi”, un volume tratto dal Convegno su Totò a Santa Maria Ligure e promosso dal Centro Internazionale dell’Università degli Studi di Genova che racconta il Principe Antonio De Curtis da diversi punti di vista. La nuova edizione, realizzata in collaborazione con il Festival del Cinema Europeo, è arricchita dall’introduzione di Elena Alessandra Anticoli De Curtis, la prefazione di Valerio Caprara (Totò oltre il celebrazionismo) e un intervento di Carlo Croccolo (Ricordando Totò). Il libro è inoltre corredato dai disegni delle maschere di Totò realizzati dal maestro romano Giancarlo Montelli, che vengono esposti nella mostra allestita dal Festival nei saloni del Castello Carlo V a ingresso gratuito, assieme a una selezione di manifesti cinematografici d’epoca dei film di Totò, curata dalla Mediateca Regionale Pugliese.

I PROTAGONISTI DEL CINEMA EUROPEO

AGNIESZKA HOLLAND mercoledì 5 aprile

Due volte candidata agli Oscar (nel 1985 con Raccolto amaro nella categoria Miglior film straniero e nel 1990 con Europa Europa, per la Sceneggiatura non originale) Agnieszka Holland ha iniziato in Polonia la carriera cinematografica come assistente di Krzysztof Zanussi collaborando poi con Andrzej Wajda. Attori di provincia, una tra i film emblema del "cinema dell'inquietudine morale", è stato premiato dalla critica al Festival di Cannes nel 1980. Nel 1981 la regista emigra in Francia.

La Holland ha lavorato molto anche per la tv in numerose e celebri serie come House of Cards, The Wire, Cold Case e Treme.

La sera del 5 aprile la regista polacca Agnieszka Holland, presentata da Massimo Causo, riceverà l’Ulivo d’Oro alla Carriera. Al termine dell’incontro con il pubblico, Holland introdurrà Spoor (Pokot, 2017) il suo ultimo film, presentato alla scorsa edizione della Berlinale, dove è stato premiato con l'Orso d'Argento.

Il Festival del Cinema Europeo, presenta per la prima volta in Italia un’ampia selezione della opere della Holland, oltre al già citato Spoor (2017), Attori di provincia (1979), Una donna sola (1981), La febbre (1981), Europa Europa (1990), Olivier, Olivier (1992), Il giardino segreto (1993), Poeti dall'inferno (1995), Washington Square - L'ereditiera (1997), In Darkness (2011).

NURI BILGE CEYLAN giovedì 6 aprile

Premio Miglior regia con Le tre scimmie nel 2008 al Festival di Cannes, Nuri Bilge Ceylan con lo stesso film viene candidato all’Oscar per il Miglior film straniero, pellicola che rappresenta anche il primo titolo turco a essere candidato agli Oscar in questa sezione. Ma Nuri Bilge Ceylan, con Cocoon, è stato anche autore del primo cortometraggio turco a essere presentato in concorso nel 1995 al Festival di Cannes. E Cannes “diventa” per il regista una vetrina fondamentale per la propria carriera: nel 2003 con Uzak si aggiudica il Grand Prix; nel 2009 viene chiamato a far parte della giuria del festival francese; nel 2011 con C'era una volta in Anatolia si aggiudica nuovamente il Grand Prix e nel 2014 vince la Palma d'oro per Il regno d'inverno.

Il Festival del Cinema Europeo, oltre a presentare la rassegna completa dei film di Nuri Bilge Ceylan, propone anche una Masterclass, che si terrà presso il Multisala Massimo giovedì 6 aprile alle ore 11.00, in cui il regista turco parlerà del proprio percorso al pubblico alla presenza del regista Ferzan Ozpetek. 

La sera di giovedì 6 aprile Ferzan Ozpetek presenterà al pubblico del Festival Nuri Bilge Ceylan; nel corso della serata gli sarà poi consegnato l'Ulivo d'Oro alla Carriera e sarà proiettato il suo film Il regno d’inverno (2014), Palma d’oro a Cannes nel 2014.

I film in programma: Koza (1995), Kasaba (1997), Nuvole di maggio (1999), Uzak (2002), Il piacere e l'amore (2006), Le tre scimmie (2008), C'era una volta in Anatolia (2011). 

STEPHEN FREARS sabato 8 aprile

Classe 1941, si è imposto all’attenzione di critica e pubblico per il cinismo e l’arte dissacratoria presente nella maggior parte dei suoi film. Dopo i successi girati in patria - come My Beautiful Laundrette (1985) e Le relazioni pericolose (1988) - Rischiose abitudini del 1990 rappresenta per il regista la prima produzione americana voluta e prodotta da Martin Scorsese che ottenne la nomination all’Oscar per la miglior regia. Seguono tanti altri film fortunati e premiati come Eroe per caso (1992), Alta fedeltà (2000), Piccoli affari sporchi (2002). Il 2006 è l’anno di The Queen con una straordinaria Helen Mirren che si aggiudica l'Oscar come migliore attrice e la Coppa Volpi al Festival di Venezia. Con il drammatico Philomena (2013) ottiene riconoscimenti in tutto il mondo, tra cui la Miglior sceneggiatura al Festival di Venezia nel 2013 e ai BAFTA Award del 2014, il David di Donatello vinto come Miglior film europeo.

Sabato 8 aprile Stephen Frears incontrerà il pubblico, presentato da Heather Stewart, e riceverà L’Ulivo d’oro alla carriera. Dopo l’incontro segue la proiezione del suo film The Queen – La regina (2006).

Il Festival propone alcune delle pellicole più importanti del regista inglese: My Beautiful Laundrette (1985), Prick Up - L'Importanza di Essere Joe (1987), Le relazioni pericolose (1988), Due sulla strada (1996), Alta fedeltà (2000), Piccoli affari sporchi (2002), Tamara Drewe (2010), Philomena (2013), Florence (2016).

I PROTAGONISTI DEL CINEMA ITALIANO

ISABELLA FERRARI venerdì 7 aprile

Il suo percorso cinematografico comincia da giovanissima con uno dei film cult degli anni ’80 Sapore di mare dei fratelli Vanzina. Nella sua lunga carriera ha alternato commedie a film drammatici e più impegnati. Basti pensare a Appuntamento a Liverpool di Marco Tullio Giordana o a Il romanzo di un giovane povero (1995) di Ettore Scola per il quale ottiene la Coppa Volpi al Festival di Venezia. Ha lavorato con i più importanti registi italiani tra cui Ferzan Ozpetek che l’ha voluta sia in Saturno contro (2006) sia in Un giorno perfetto (2008). E’ stata la moglie di Nanni Moretti in Caos calmo di Antonello Grimaldi per il quale ha ottenuto anche la nomination miglior attrice ai David di Donatello, stessa nomination ottenuta anche per Arrivederci amore, ciao di Michele Soavi. Nel 2013 è tra i protagonisti del film Premio Oscar La grande bellezza di Paolo Sorrentino e nel 2014 è nel film di Renato De Maria La vita oscena, presentato nella sezione Orizzonti al Festival del Cinema di Venezia 2014. 

Isabella Ferrari sarà al Festival la sera del 7 aprile per ritirare l'Ulivo d'Oro alla Carriera e sarà protagonista di un incontro col pubblico condotto da Laura Delli Colli; seguirà la proiezione del film Amatemi (2005) di Renato De Maria.

I film in rassegna: Sapore di mare di Carlo Vanzina (1983), Appuntamento a Liverpool di Marco Tullio Giordana (1988), Romanzo di un giovane povero di Ettore Scola (1995), Arrivederci amore, ciao di Michele Soavi (2006), Caos calmo di Antonello Grimaldi (2008), Un giorno perfetto di Ferzan Ozpetek (2008), E la chiamano estate di Paolo Franchi (2012), Il venditore di medicine di Antonio Morabito (2013), La vita oscena Renato De Maria (2014).

All’attrice è dedicata anche la mostra fotografica ISABELLA FERRARI. STORIA D’ATTRICE, allestita durante i giorni del Festival presso l’ex Monastero dei Teatini a ingresso gratuito.

VALERIO MASTANDREA martedì 4 aprile

Vincitore del David di Donatello 2017 come miglior attore non protagonista per il film Fiore di Claudio Giovannesi, Valerio Mastandrea comincia la sua carriera cinematografica negli anni ’90 interpretando piccoli ruoli. Il riconoscimento di critica e pubblico arriva nel 1997 con il ruolo da protagonista in Tutti giù per terra di Davide Ferrario. L’attore ha sempre alternato il cinema (prediligendo quello indipendente), con il teatro e sempre nel ’97 è al Sistina con “Rugantino” nel ruolo che fu di Nino Manfredi. E’ stato diretto tra gli altri da Ettore Scola in Gente di Roma, da Francesca Archibugi in Domani, da Daniele Vicari in Velocità massima, da Paolo Virzì in N - Io e Napoleone e La prima cosa bella, da Claudio Caligari ne L’odore della notte, da Ivano De Matteo in Gli equilibristi, da Daniele Gaglianone in La mia classe, da Nanni Moretti ne Il caimano. 

Valerio Mastandrea la sera del 4 aprile sarà protagonista di un incontro col pubblico condotto da Laura Delli Colli e ritirerà l'Ulivo d'Oro alla Carriera. Al termine dell’incontro seguirà la proiezione del film Fai bei sogni di Marco Bellocchio (2016).

I film in programma: Tutti giù per terra di Davide Ferrario (1996), L'odore della notte di Claudio Caligari (1998), Velocità massima di Daniele Vicari (2002), Non pensarci di Gianni Zanasi (2007), Un giorno perfetto di Ferzan Ozpetek (2008), La prima cosa bella di Paolo Virzì (2009), Romanzo di una strage di Marco Tullio Giordana (2011), Gli equilibristi di Ivano De Matteo (2012), La mia classe di Daniele Gaglianone (2013).

FRANCESCO MASELLI giovedì 6 aprile

Impegno civile e politico, sempre nel nome della cultura, hanno da sempre caratterizzato l’opera e la vita di Francesco Maselli. Ha preso parte alla Resistenza molto giovane e a questa dedica nel ‘75 un film Il sospetto. Lascia gli studi liceali per seguire il Centro Sperimentale di Cinematografia degli anni d’oro dove si diploma nel ’49. All’inizio della sua carriera collabora con Zavattini e Visconti e nel 1957 debutta con il suo primo lungometraggio, Gli sbandati con una giovanissima Lucia Bosè. Nel corso degli anni realizza numerosi film tra i quali Gli indifferenti da Moravia (1964), Storia d'amore dell’86 e, Premio Speciale della Giuria al Festival di Venezia, Codice privato (1988), L'alba (1990), Il segreto (1990), Cronache dal terzo millennio (1996), Le ombre rosse (2009). Maselli è tra quei giovani pieni di speranza e fervore culturale che presero parte alle note proteste contro le istituzioni e la Biennale di Venezia nel 1969, realizzando, poi, un film politico con Gian Maria Volonté, Lettera aperta a un giornale della sera (1970).

Giovedì 6 aprile alle ore 18.00 il regista Francesco Maselli, presentato dal critico Bruno Torri riceverà l’Ulivo d’Oro alla Carriera. Al termine dell’incontro con il pubblico, Maselli introdurrà due cortometraggi da lui diretti: Ombrellai (1952) e Storia di Caterina (1953).

L’omaggio propone inoltre: Gli sbandati (1955), Gli indifferenti (1964), Lettera aperta a un giornale della sera (1970), Il sospetto (1975), Storia d'amore (1986), L'alba (1991), Il compagno (TV) (1999), Frammenti di Novecento (2005), Le ombre rosse (2009).

I FILM IN CONCORSO

Dodici i film in anteprima nazionale individuati dal Comitato di Selezione composto da Cristina Soldano, Alberto La Monica e Luigi La Monica. Tutti i film in concorso saranno presentati dai registi o dagli attori protagonisti che incontreranno il pubblico al termine della proiezione.

La Giuria del Concorso Lungometraggi “Ulivo d’Oro”, presieduta da Marion Döring (Direttore Generale European Film Academy) e composta da Eva Zaoralová (Karlovy Vary Film Festival), Lene Børglum (Produttrice), Tilde Corsi (Produttrice), Heather Stewart (Direttore Creativo Archivio Nazionale BFI), assegnerà l’Ulivo d’Oro e €5.000 al Miglior Film, il Premio Speciale della Giuria, il Premio per la Migliore Fotografia e il Premio per la Migliore Sceneggiatura. Sempre tra i film del Concorso, saranno assegnati anche il Premio Fipresci (Federazione Internazionale della Stampa Cinematografica), attribuito dalla Giuria composta da Colette De Castro, Natalia Moussienko, Alberto Alfredo Tristano; il Premio Cineuropa attribuito dalla Giuria composta da Cécile Despringre (Direttrice Esecutiva SAA, membro del consiglio direttivo di Cineuropa) e Guillame Calop (Cofondatore di Les Arcs European Film Festival, Paris Coproduction Village, FestiCiné), Asja Krsmanović (Sarajevo Film Festival); il Premio del Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani per il Miglior Attore Europeo attribuito dalla Giuria presieduta da Laura Delli Colli; il Premio Agiscuola attribuito da giuria di ventidue ragazzi di undici scuole superiori di Lecce e realizzato dagli studenti dell'Istituto Tecnico-Commerciale - Liceo Scientifico Sportivo  "F. Calasso" di Lecce.

I film in Concorso:

A date for mad Mary di Darren Thornton (Irlanda, 2016) racconta l’inizio dell’età adulta che potrebbe significare la fine delle amicizie d’infanzia; l’impulsiva Mary torna a casa dopo aver trascorso sei mesi in carcere per il suo coinvolgimento in una violenta rissa scolastica. Nel frattempo tutto sembra cambiato, anche le persone.

A taste for ink / Compte tes blessures di Morgan Simon (Francia, 2016) è la storia di Vincent voce di un gruppo post-hardcore, non ancora arrivato a un terzo sua vita ma già tatuato nella sua metà del corpo. Dalla morte di sua madre, si divide tra un lavoro di operaio che non lo entusiasma e un padre pescivendolo che tenta di ricostruirsi la vita con una ragazza più giovane.

Album / Albüm di Mehmet Can Mertoğlu (Turchia, Francia, Romania, 2016), è una scherzosa variazione sul tema del riscrivere la storia in qualunque contesto. Una coppia senza figli crea un album fotografico su un finto periodo di gravidanza – con foto ambientate in vari momenti della loro vita. In questo modo, il bambino, che i due stanno per adottare, potrà identificarli come i suoi amorevoli genitori biologici.

Forest, 4am. / Las, 4 rano di Jan Jakub Kolski (Polonia, 2016), narra la storia di Forst, un uomo ricco e ben organizzato che un giorno lascia il posto di vicepresidente della sua azienda. Molti anni dopo lo si ritrova a vivere nel bosco in un rifugio costruito con le sue mani. Un giorno una ragazzina di nome Jadzia si presenta alla sua porta e il protagonista è ancora una volta costretto a fare dei cambiamenti nella sua vita.

Home is here di Tereza Kotyk (Austria, 2016) è la storia di Hannah e della sua difficoltà di comunicazione. L’utilizzo della “lingua madre”, infatti, è limitato perché emigrata in un altro Paese: la comunicazione, così, si ferma in superficie impedendo una vera forma d’intimità.

In the blood / I Blodet di Rasmus Heisterberg (Danimarca, 2016), è un film sull’amicizia tra due ventenni nella loro ultima estate spensierata, tra le notti trascorse passando da una festa all’altra e i lunghi e pigri giorni assolati.

Living and other fictions / Vivir y otras fincciones di Jo Sol (Spagna, 2016), focalizza l’attenzione sull’amicizia tra Pepe e Antonio: il primo uscito da una clinica psichiatrica, l’altro, uno scrittore tetraplegico, che lotta per il diritto ad avere un contatto con il proprio corpo e per liberare la sessualità delle persone con diversità funzionale.

My happy family di Nana & Simon (Georgia, 2017), è una discussione sulle dinamiche di gruppo di una famiglia. Manana, insegnante di letteratura, è sposata da 25 anni e vive insieme al marito, i genitori, due figli adulti e il genero. La sera del suo cinquantaduesimo compleanno fa qualcosa d’inaudito per la società patriarcale georgiana, caratterizzata dalle dinamiche di gruppo e dal vivere in collettività: va a vivere da sola in un piccolo appartamento.

In Rosemari di Sara Johnsen (Germania, Danimarca, Norvegia, 2016) una sposa, durante il ricevimento nuziale, trova una neonata nella toilette dell’albergo e la affida agli assistenti sociali. Sedici anni dopo, una ragazza suona alla sua porta: è Rosemari, la bambina che la donna aveva trovato. Le due si uniscono per ricostruire le circostanze che hanno portato alla nascita di Rosemari…

The constitution / Ustav Republike Hrvatske di Rajko Grlić (Croazia, Repubblica Ceca, Slovenia, 2016). Vejko, un insegnante di liceo che ha consacrato la sua intera esistenza allo studio della storia e della lingua croata, abita in un trasandato appartamento nel centro di Zagabria con il padre degente, Hrvoje, un Ustascia. L’unico svago di Vejko è passeggiare a notte fonda per le strade vuote della città con il viso truccato e con addosso indumenti femminili…

When the day had no name di Teona Mitevska (Belgio, Repubblica di Macedonia, 2017) ha per protagonista Milan che, insieme all’amico Petar, prepara un’avventurosa escursione insieme ad altri adolescenti della periferia di Skopje. La fretta di diventare adulti, porterà i ragazzi a un epilogo della serata pieno di tensioni.

Hands of a mother di Florian Eichinger (Germania, 2016). Il film, che indaga sulla violenza domestica, prende il via dai tragici ricordi d’infanzia del protagonista, che sempre più invadenti rischiano di distruggere il suo matrimonio. Per liberarsi dai fantasmi del passato dovrà affrontare la sua famiglia, la madre e soprattutto se stesso.

LE ALTRE SEZIONI DEL FESTIVAL

Accanto alla sezione competitiva, la manifestazione salentina propone numerosi spazi di approfondimento, sezioni dedicate a cortometraggi e a documentari che rappresentano un percorso di ricerca di nuovi temi e di nuovi linguaggi audiovisivi.

COMMEDIA EUROPEA

Ritorna per il secondo anno la sezione dedicata alla commedia, una vetrina che presenta una selezione di cinque opere in anteprima italiana:

The bloom of yesterday / Die Blumen von gestern di Chris Kraus (Austria-Germania, 2016), segue le vicende di Totila Blumen un ricercatore che studia l’Olocausto. Lo studioso non ha senso dell’umorismo e lo dimostra in modo particolare quando i colleghi provano a trasformare una conferenza su Auschwitz in un evento mediatico, calpestando il ricordo del Professor Norkus, da poco scomparso e venerato da Totila. The carer di János Edelényi (Regno Unito-Ungheria, 2016), è un film sul conflitto e sull’attrazione tra un grande e severo attore inglese dall’apparenza schiva, e Dorottya, un'ambiziosa attrice dall’autentico animo dell’Europa dell’Est. Tiger theory / Teorie tygra di Radek Bajgar (Repubblica Ceca-Slovacchia, 2016) dal sottotitolo “Anche gli uomini miti possono andare fuori di testa” racconta come Jan, dopo una vita passata a soccombere mitemente al volere della moglie, decide di riprendersi la propria vita e ritornare a essere artefice della propria libertà. Vincent and the end of the world / Vincent di Christophe Van Rompaey (Belgio-Francia, 2016) è una commedia sul diciassettenne Vincent ossessionato dagli effetti del surriscaldamento globale. Per questo lascia la scuola, impone alla famiglia una rigida dieta vegetariana e si rifiuta di usare il riscaldamento, unendosi ai più rigidi gruppi di protesta. The Migrumpies è una commedia su Benny e Marko, due ragazzi viennesi con un “background di immigrazione”, completamente integrati nella società, tanto da non essere nemmeno visti come stranieri. Contattati dall’ambiziosa regista televisiva Weizenhuber, in cerca di protagonisti per la sua serie di documentari sul quartiere etnicamente misto di Rudolfsgrund, fingono di essere dei gretti criminali nonché scontrosi immigrati dal carattere scaltro e smaliziato.

PREMIO MARIO VERDONE

Sabato 8 aprile è la volta dell’VIII edizione del Premio Mario Verdone, istituito dal Festival insieme alla Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia e al Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani, in accordo con la famiglia Verdone.

Il Premio viene assegnato da Silvia, Carlo e Luca Verdone a un giovane autore (massimo 40 anni) che con la sua opera prima si è particolarmente distinto nell'ultima stagione cinematografica. Il riconoscimento vuole onorare il critico, saggista e storico del cinema Mario Verdone, sempre attento nella scoperta di artisti di talento, non solo nel Cinema ma nel mondo dell’arte in generale, come dimostrano i suoi numerosi saggi e scritti.

“Edizione dopo edizione - sottolineano i fratelli Verdone - (siamo arrivati alla diciottesima del Festival del Cinema Europeo) il Premio Mario Verdone, dedicato a nostro padre Mario che tanto amava Lecce e la sua cultura, è ormai un valido punto di riferimento nell’individuare giovani autori meritevoli di un riconoscimento per la loro opera prima. Nostro padre è stato un docente che ha “allenato” con la sua cultura cinematografica tanti studenti. Molti di loro sono oggi validissimi registi conosciuti dal grande pubblico, altri studiosi di spettacolo, critici o docenti di Storia del Cinema. Per noi fratelli Verdone non sarà semplice individuare il miglior film. Non lo è mai stato. Anche perché negli ultimi anni si stanno affacciando tanti giovani ricchi di creatività e talento. Ma cercheremo di assimilare quel giudizio critico che nostro padre aveva, cercando di trovare quei requisiti di originalità nel racconto e nello stile di una regia che stupisca. Siamo convinti che li troveremo, come li abbiamo sempre trovati ed esaltati in questi anni prolifici del Premio Mario Verdone a Lecce”.

I finalisti di quest’anno: Marco Danieli per La ragazza del mondo, Fabio Guaglione e Fabio Resinaro per Mine, Michele Vannucci per Il più grande sogno. Inoltre in questa ottava edizione va un riconoscimento speciale a Gabriele Mainetti per Lo chiamavano Jeeg Robot.

Venerdì 7 aprile, alle ore 15.00 presso il Castello Carlo V sarà presentato in anteprima il libro Carlo Verdone di GianLorenzo Franzì (Città del Sole, 2017) che inaugura la collana I grandi registi. All’incontro parteciperanno l’autore e il regista/attore romano.

CINEMA & REALTÀ

La sezione intende dare visibilità a temi sociali e culturali di rilievo attraverso il cinema, proponendo un'occasione di riflessione e di approfondimento su argomenti ed eventi della realtà contemporanea.

Austerlitz di Sergei Loznitsa (2016), si focalizza su alcuni luoghi in Europa che sono rimasti come ricordi dolorosi del passato, fabbriche dove gli esseri umani erano trasformati in cenere. Il titolo del film si riferisce al romanzo omonimo scritto da W.G. Sebald, dedicato alla memoria della Shoah.

Da pari a pari. Le prime donne al voto nel Salento di Corrado Punzi (2017). Presentato in anteprima nazionale, il film racconta il referendum per scegliere tra Repubblica e Monarchia, quando le nostre donne votarono per la prima volta, ponendo l’attenzione sul percorso di emancipazione femminile e sociale delle salentine. In questa ricostruzione Luciana Castellina e lo storico Salvatore Coppola, figlio di una delle intervistate, ripercorrono le storie che tracciano l’immagine della donna salentina, tra tradizione e progresso.

Silenzi e parole di Peter Marcias, (2017). In anteprima nazionale mette a confronto due realtà: la Quaresima dei Frati Cappuccini e la Quaresima dell’Associazione Arci. Da una parte i riti cristiani seguiti da un pubblico numeroso e devoto, dall’ altra giovani e non giovani che cercano di portare avanti con passione un’idea di civiltà. Sullo stesso piano sono uomini e donne dell’Italia moderna che attraverso un impegno concreto cambiano qualcosa in meglio della nostra nazione.

The Trial – The State of Russia vs Oleg Sentsov di Askold Kuro, (2017) In anteprima nazionale, il film, presentato alla Berlinale 2017 nella sezione “Berlinale Special”, racconta la storia del regista ucraino Oleg Sentsov, attivista Euromaidan e nativo della Crimea che si oppone attivamente all’occupazione, in seguito all’annessione russa della Crimea, che viene arrestato per attentati terroristici nel maggio 2014 e condannato a 20 anni di detenzione. Sentsov non si è mai dichiarato colpevole. Il caso diviene noto in tutto il mondo e scatena ovunque proteste. La Film European Academy e registi come Agnieszka Holland, Pedro Almodovar, Wim Wenders, Ken Loach, Johnny Depp e molti altri hanno lanciato appelli a favore della sua scarcerazione.

Un altro me di Claudio Casazza (2016). Nelle sale il prossimo 13 aprile, il film è stato girato nel carcere di Bollate dove ha luogo il primo esperimento italiano di “trattamento intensificato” per responsabili di violenze sessuali. Il regista ha trascorso un anno nella casa di reclusione tra psicologi sex offenders.

Cosa faccio nella vita? di Manuel De Pandis, Fabio Fusillo e Giovanni Sfarra, (2017) ha come protagonisti tre ragazzi che abitano a Lecce nei quartieri popolari “Ferrovia”, “Le Vele” e “San Pio”, ambienti nei quali è difficili crescere; luoghi in cui il bullismo, la droga e la microcriminalità sono all’ordine del giorno.

FESTIVAL IN CORTO / PREMIO EMIDIO GRECO

Per il quinto anno consecutivo, il Festival del Cinema Europeo, insieme al Centro Nazionale del Cortometraggio e d’intesa con la famiglia, attribuisce un Premio in memoria del regista Emidio Greco, con l’intento di premiare un giovane autore italiano (massimo 35 anni) per il suo talento nella realizzazione di un cortometraggio.

Il Comitato di selezione è composto da Jacopo Chessa (Direttore Centro Nazionale del Cortometraggio), Lia Furxhi (Presidente AIACE Nazionale) e Alberto La Monica (Direttore Festival del Cinema Europeo) e la Giuria costituita dalla Famiglia Greco decreterà il vincitore.   

I dieci cortometraggi finalisti: Il caffè si beve bestemmiando di Luigi Brandi (2016), Estinguersi di Giulio Rocca (2016), Food for Thought di Davide Gentile (2016), Good news di Giovanni Fumu (2016), Mostri di Adriano Giotti (2016), Ossa di Dario Imbrogno (2016), La santa che dorme di Laura Samani (2016), Rosa di Vincenzo Caricari (2016), L’ultima orazione di Gustav Baldassini (2016), La viaggiatrice di Davide Vigore (2016).

La prima edizione è stata vinta da Gabriele Mainetti con Tiger boy, la seconda da Cristina Picchi con Zima, la terza da Federico Di Corato e Alessandro De Leo con La baracca, la quarta da Francesca Mazzoleni con Lo so che mi senti.

Sabato 8 aprile alle ore 15.00 nel Castello Carlo V sarà presentato da Gemma Lanzo, Alessandro Greco, Anton Giulio Mancino, Francesco Maselli, Bruno Torri, il volume “Il cinema di Emidio Greco” a cura di Gemma Lanzo (Edizioni dal Sud, 2017) che vuole restituire lo spirito di Emidio Greco, uomo dietro la macchina da presa e il suo approccio creativo al cinema e alle politiche culturali. Il libro fa parte della sezione di studi storico - critici sul cinema, curata dal Gruppo Pugliese SNCCI, compresi nella collana Percorsi di “Teca”, patrocinata dalla Biblioteca del Consiglio Regionale della Puglia. Contributi: Costanzo Antermite, Vito Attolini, Raffaele Cavalluzzi, Franco Cordelli, Stefano Gallerani, Gemma Lanzo, Alfonso Marrese, Mariangela Sansone, Silvana Silvestri, Cristina Soldano, Piero Spila, Bruno Torri. 

FESTIVAL IN CORTO / VETRINA FONDAZIONE CSC

Come ogni anno, questa sezione vuole promuovere alcune delle attività della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia. In collaborazione con la CSC Production, vengono presentati alcuni dei film di diploma degli allievi della Scuola Nazionale di Cinema di Roma.

In rassegna: La santa che dorme di Laura Samani, Il suo ragazzo di Matteo Gentiloni, Né leggere né scrivere di Edoardo Ferraro, La finestra di Silvia Perra, Il regno di Francesco Fanuele, Gionatan con la G di Gianluca Santoni, Selfie (sh) di Ekaterina Volkova, Duale di Gianluca Santoni, Marco Camilli e Valentina Traini, Cosa faccio nella vita di Manuel De Pandis, Fabio Fusillo e Giovanni Sfarra.

Si aggiungono due film di diploma del Centro Sperimentale di Cinematografia, Scuola Nazionale di Cinema – Sede Abruzzo: Exhibit Human di Arianna Vergari e Cosa faccio nella vita? di Manuel De Pandis, Fabio Fusillo e Giovanni Sfarra.

In collaborazione con la Cineteca Nazionale, infine, sarà presentato il restauro di Processo alla città di Luigi Zampa (1952).

FESTIVAL IN CORTO / PUGLIA SHOW

Sono quattordici i cortometraggi selezionati per PUGLIA SHOW, tradizionale concorso riservato a giovani registi pugliesi under 35 anni, sezione curata da Luigi La Monica.

La Giuria del concorso composta da Gemma Lanzo (critica cinematografica), Nico Cirasola (attore, regista) e Giancarlo Visitilli (giornalista e critico cinematografico) assegnerà il Premio CNC-Centro Nazionale del Cortometraggio, il Premio Augustus Color ed il Premio di €1.000 offerto dalla Contessa Maria José Pietroforte di Petruzzi.

Inoltre, verranno assegnati il Premio Rai Cinema Channel di €1.000, dalla Giuria composta da Maria Federica Lo Jacono e Manuela Rima (Marketing e Commerciale-Rai Cinema), ed il Premio Unisalento dalla Giuria composta dagli studenti del Cineclub Universitario.

I cortometraggi in concorso: …Ed è subito notte di Paolo Rollo (2016); Beles – La stagione dei fichi d’india di Massimo Ruggiero (2016), Ecce homines di Antonella Zito (2016); Erma di Luciano Toriello (2017); Fantascienza medievale di Michele Alberto Chironi (2017); La fossa di Marcello Ciullo e Giuseppe Marino (2016); La fuitina di Andrea Simonetti (2016); Ieri e domani di Lorenzo Sepalone (2017); Ipotesi di un dio plausibile di Lucio Toma (2016); Manto di Gianluca Marinelli (2017); Mattia sa volare di Alessandro Porzio (2016); Scivolando nella notte di Vincenzo Borsellino (2016); Le silence di Guido Tabacco (2016); Valzer di Giulio Mastromauro e Alessandro Porzio (2016).

I cortometraggi fuori concorso: Appunti di viaggio di Andrea Natale (2016), Boossw di Ivan Banderblog (2016), Eclisse senza cielo di Carlo Michele Schirinzi (2016), Giochi di ruolo di Francesco Colangelo (2017), La morte del sarago di Alessandro Zizzo (2016), Nuvole incartate di Davide Faggiano (2017), Sindrome di Rina La Gioia (2016), Studio di Francesco Dongiovanni (2016), Tu non c’eri di Cosimo Damiano Damato (2016).  

FESTIVAL IN CORTO / EVENTO SPECIALE / SESSUALITÀ E CORPI: IL PIACERE FEMMINILE

Venerdì 7 aprile, nella sala 4 del Multisala Massimo, il Festival del Cinema Europeo di Lecce presenta lavori di quattro collettivi europei: Insight (2016) di Lidia Ravviso – Le Ragazze del Porno, Queen Kong (2016) di Monica Stambrini - Le Ragazze del Porno, Skin (2009) di Elin Magnusson – Dirty Diares, Horney Beasts (2016) di Erika Lust – Xconfessions, Persephone (2014) con Cam Damage, Owen Gray – A Four Chambered Heart. A seguire, si terrà un dibattito tra la sociologa Mariella Popolla e le registe presenti moderato dalla curatrice Sarah–Hèléna van Put. Dalla metà degli anni ’80 la pornografia si arricchisce dello sguardo e delle riflessioni di artiste, di donne impegnate a legittimare la soggettività femminile di fronte a una tradizione che pensa il corpo e il piacere femminile come mezzo per affermare la virilità e rappresentare i desideri del gusto maschile. Conquistando la propria indipendenza e il proprio spazio all’interno della società e nelle produzioni audiovisive, molte donne, con esperienze e tempi diversi, hanno intrapreso un coraggioso progetto per realizzare prodotti pornografici che sappiano restituire un’immagine vera del piacere femminile. Hanno dato spazio così a un nuovo modo di produrre immagini hard e rilanciare nuovi piaceri identitari che non rientrano nella norma eterosessuale.

CINEMA ED EUROPA: PREMIO LUX e SHORT MATTERS!

PREMIO LUX del Parlamento Europeo

Attraverso questo concorso cinematografico il Parlamento Europeo favorisce il dibattito sulle questioni sociali e i valori che più rappresentano la società europea.

L'obiettivo del Premio è di condividere la prosperità e la diversità del cinema europeo con il maggior numero di cittadini possibili e di suscitare una discussione sugli argomenti trattati nei film selezionati.

Il Parlamento sostiene finanziariamente le spese per le traduzioni e la sottotitolazione dei tre film finalisti nelle 24 lingue ufficiali dell'UE, nonché l'adattamento per le persone con problemi di udito o ipovedenti del film vincitore.

In rassegna i tre film finalisti: Toni Erdmann di Maren Ade (Germania-Austria, 2016) vincitore del Premio Lux 2016, Appena apro gli occhi di Leyla Bouzid (Francia-Tunisia-Belgio-Emirati Arabi, 2016), La mia vita da zucchina di Claude Barras (Svizzera-Francia, 2016).

SHORT MATTERS!

Rassegna dei cortometraggi che hanno avuto la nomination al Best European Short Film Award 2016 dell’European Film Academy.

I cortometraggi in rassegna: 9 Days from my window in Aleppo di Thomas Vroege, Floor van der Meulen, Issa Touma (Siria-Paesi Bassi, 2015); 90 Degrees north di Detsky Graffam (Germania, 2015); A man returned di Mahdi Fleifel (Regno Unito-Libano-Danimarca-Paesi Bassi, 2015); Amalimbo di Juan Pablo Libossar (Estonia-Svezia, 2016); Edmond di Nina Gantz (Regno Unito, 2016); Home di Daniel Mulloy (Regno Unito-Kosovo, 2016); I’m not from here di GiedrėŽickytė e Maite Alberdi (Cile-Danimarca-Lituania 2015); In the distance di Florian Grolig (Germania, 2015); Limbo di Konstantina Kotzamani (Grecia-Francia, 2016); Shooting star di Lyubo Yonchev (Italia-Bulgaria, 2015); Small talk di Even Hafnor, Lisa Brooke Hansen (Norvegia, 2015); The fullness of time (romance) di Manon Coubia (Francia-Belgio, 2016); The goodbye di Clara Roquet (Spagna, 2015); The wall di Samuel Lampaert (Belgio, 2015); We all love the sea shore di Keina Espiñeira (Spagna, 2016).

Realizzato dalla Fondazione Apulia Film Commission e dalla Regione Puglia con risorse del Patto per la Puglia (FSC), il Festival del Cinema Europeo è ideato e organizzato dall’Associazione Culturale “Art Promotion” con il sostegno del Comune di Lecce e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo-Direzione Generale Cinema.

Riconosciuto dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo “manifestazione d’interesse nazionale”, membro dell’Associazione Festival Italiani di Cinema, il Festival del Cinema Europeo si avvale della collaborazione determinante della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia e della Cineteca di Bologna, e del contributo di Ambasciata di Spagna, Forum Austriaco di Cultura, Institut Français Italia / Ambasciata di Francia, Goethe Institut / ACIT Bari.

Si pregia inoltre del Patrocinio del Parlamento Europeo, dell’Università del Salento, dell’Agiscuola, del S.N.C.C.I., del S.N.G.C.I., della FIPRESCI, del Centro Nazionale del Cortometraggio, Augustus Color, Rai Cinema Channel, ARCI Lecce, Azienda Vinicola Apollonio, Aziende Agricole Stasi, Caseificio Magnifica, Mocavero Salumi, Quarta Caffè, futuroRemoto Gioielli, Concessionaria Autosat.

Media Partner: Cinecittà News, Cineuropa, FRED Film Radio, Passo Uno.

www.festivaldelcinemaeuropeo.com.

Al via la V^ edizione di "Comd'Arte"

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Arte e lavoro s'incontrano, nell'attesissimo appuntamento made in Salento che spalanca le porte alla creatività. Torna "Comd'Arte", mostra d'arte collettiva giunta alla sua quinta edizione, che raggruppa le opere a firma dei dipendenti della sede leccese di Comdata e di artisti esterni. “Anima.ls”: questo il nome scelto per l'edizione 2017 dell'evento, «che intende ispirarsi - spiegano gli organizzatori - all'anima, al mondo animale e a quell’istinto animalesco che ci contraddistingue e a volte ci salva. La duplicità del termine e del suo significato sembra quasi ripercorrere l’antitesi apparente che lega il rapporto tra call center ed arte: un mondo di numeri, flussi logici, geometrie di processo e di poesia, di colori e di pensieri spesso incanalati senza ordine apparente. Un contrasto che trova il suo equilibrio mostrando come spesso le definizioni siano limitazioni illusorie e superficiali». 

In questo contesto anche la scrittura sarà protagonista con “Happy different. Per una filosofia del benessere” (I Quaderni del Bardo Edizioni) di Alessandra Peluso. La presentazione del libro sarà a cura dello scrittore Osvaldo Piliego, che dialogherà con l’autrice su i temi e percorsi della filosofia e della vita.

HAPPY DIFFERENT: un modo diverso per essere felici, una felicità differente, o un differente modo di approcciarsi alla felicità. Quante possibilità ci presenta la vita, molteplici soluzioni: sta a noi scegliere quella più adeguata per renderci felici. Nella complessità dell'esistere, Alessandra Peluso afferma come il pensiero attraverso un excursus storico-filosofico sia un potente strumento per una vita consapevole. A sostegno di ciò, l'individuo, conoscendo il proprio Io e l'inconscio, diventa il protagonista della vita e non più la vittima; ecco allora, che, per scongiurare quest'ultima condizione, gli si offre l'opportunità di affidarsi alla consulenza filosofica, o al filosofo, o alla Sophia-Analisi e comprendere che ciascuno è artefice di se stesso. Attrae persone, crea relazioni benefiche solo se ha ben compreso quanto sia autorevole la mente umana. Sta a noi la scelta! Sta a noi trovare la risposta! Sta a noi essere Happy Different!

Alessandra Peluso è nata a Leverano (Lecce), filosofa, poetessa, critico letterario. Collabora con l'Università del Salento (Bioetica e Filosofia politica). La prima raccolta di versi è “Canto d'Anima Amante” (2010), "Ritorno Sorgente" (2013), “Sul Boxer del Nonno verso la Poesia” (2016).

COMD'ARTE 2017 V EDIZIONE

nel contesto dell’evento ANIMA.LS

PRESENTA HAPPY DIFFERENT. PER UNA FILOSOFIA DEL BENESSERE (I Quaderni del Bardo Edizioni) DI ALESSANDRA PELUSO

Dialoga con l'autrice Osvaldo Piliego (scrittore)

Venerdì 7 aprile 2017, ore 20.00

COMDATA, via De Mura, Lecce

18° Festival del Cinema Europeo: il programma di oggi

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La XVIII edizione del Festival del Cinema Europeo – diretta da Alberto La Monica e Cristina Soldano - si apre con un omaggio al Principe Antonio De Curtis, in arte Totò, in occasione del 50° anniversario della sua scomparsa.

Lunedì 3 aprile, presso il Cinema Multisala Massimo alle ore 20.00, ci sarà la presentazione in anteprima mondiale di “Chi si ferma è perduto” di Sergio Corbucci, restauro realizzato a cura della Cineteca di Bologna e Titanus, presso il laboratorio L'Immagine Ritrovata, con il contributo del Festival del Cinema Europeo. 

La proiezione sarà introdotta dal direttore della Cineteca di Bologna Gianluca Farinelli alla presenza della nipote del Principe De Curtis, Elena Alessandra Anticoli De Curtis e con la partecipazione straordinaria di Carlo Croccolo, che riceverà l’Ulivo d’Oro alla Carriera a pochi giorni dal suo 90° compleanno e racconterà al pubblico la sua lunga carriera insieme a Totò, nel corso di un incontro condotto da Valerio Caprara.

Durante la cerimonia di apertura del Festival interverranno Loredana Capone (Assessore all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia), Paolo Perrone (Sindaco della Città di Lecce), Maurizio Sciarra (Presidente Apulia Film Commission).

Per l’occasione la casa editrice Il Raggio Verde, presenterà la nuova edizione di “Totò. Tocchi e ritocchi”, un volume tratto dal Convegno su Totò a Santa Maria Ligure e promosso dal Centro Internazionale dell’Università degli Studi di Genova che racconta il Principe Antonio De Curtis da diversi punti di vista. La nuova edizione, realizzata in collaborazione con il Festival del Cinema Europeo, è arricchita dall’introduzione di Elena Alessandra Anticoli De Curtis, la prefazione di Valerio Caprara (Totò oltre il celebrazionismo) e un intervento di Carlo Croccolo (Ricordando Totò). Il libro è inoltre corredato dai disegni delle maschere di Totò realizzati dal maestro romano Giancarlo Montelli, che vengono esposti nella mostra allestita dal Festival nei saloni del Castello Carlo V a ingresso gratuito, assieme a una selezione di manifesti cinematografici d’epoca dei film di Totò, curata dalla Mediateca Regionale Pugliese. 

Oltre 300 artisti e band all'appelo contro la Tap dl So What Festival

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In pochi giorni sono oltre 300 tra cantanti, dj, producer, attori, attrici, band, poeti, operatori della cultura e dello spettacolo, associazioni, radio e festival che hanno aderito al'appello contro la realizzazione del gasdotto Tap, lanciato e promosso dal So What Festival di Melpignano, in provincia di Lecce. La solidarietà arriva da ogni parte d'Italia, dalla Sicilia al Friuli, dalla Val Susa alla Calabria, da Brescia a Potenza. Alessandro Mannarino, 99 Posse, Lo Stato Sociale, Assalti Frontali, Africa Unite, Wu Ming, Bandabardò, Sud Sound System, Don Pasta, Canzoniere Grecanico Salentino, Gabriele Rubini, Roy Paci, Roberto Angelini, Officina Zoè, Boom Da Bash (elenco completo e in continuo aggiornamento sulla pagina facebook del festival) sono alcuni dei firmatari. Il So What Festival - insieme ad altre organizzazioni - sta provando a trasformare tutto questo in una grande festa musicale e popolare. Nel frattempo aderisce all'assemblea pubblica No Tap di domenica 2 aprile alle 19.30 in piazza Sant'Oronzo a Lecce.

"So What Festival ha scelto di essere NO TAP sin dalla sua prima edizione. Nel 2014 TAP era ancora solo una minaccia: noi abbiamo scelto di schierarci sin da subito  perché crediamo che difendere il proprio centimetro di terra sia il primo passo per costruire uno spazio in cui si possono realizzare le libertà di ciascuno. Vogliamo che cultura sia innanzitutto consapevolezza e libertà di scelta, crediamo che gli eventi debbano farsi contenitori di idee e vettori di messaggi", si legge nell'appello dell'associazione culturale Altatensione che organizza il festival dal 2014. "Siamo NO TAP perché è tempo di scelte, ora più che mai occorre chiedersi da che parte vogliamo andare, e se vogliamo farlo insieme. Quanto accaduto nei giorni scorsi e quanto continua ad accadere in queste ore a San Foca è noto: l'accelerazione di TAP, le forzature del governo centrale, la cecità delle istituzioni che ignorano le popolazione e militarizzano il territorio. Le donne e gli uomini salentini resistono da giorni e hanno bisogno di ognuno di noi. Chiediamo agli artisti saliti sul nostro palco, a tutte le band emergenti, a tutti coloro che hanno messo la loro arte a disposizione di questo percorso, a coloro che hanno partecipato attivamente, a chi ci ha sostenuto, agli operatori della cultura e dello spettacolo di scegliere da che parte stare", prosegue il testo. "Chiediamo di sottoscrivere questo appello e di affermare la propria contrarietà alla devastazione dei territori e alle grandi opere, utili solo alle tasche di affaristi e potenti. Offriamo la nostra disponibilità logistica alla realizzazione di una grande giornata di musica e cultura in sostegno del presidio NOTAP".

Per sottoscrivere l'appello sowhatfest@gmail.com

facebook.com/sowhatfest/.


Cosa può fare un mago contro il bullismo? Creatività nel video di Mago Linus

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Cosa può mai fare un mago prestigiatore contro il bullismo? Può farlo sparire all’istante? Può metterlo in un cilindro e tirare fuori “amicizia” e “rispetto”? Può trafiggerlo con delle spade? Sicuramente no, magari fosse così semplice. Ma Mago Linus non si è perso d’animo e ha dato fondo alla sua creatività, al suo talento e all’uso sapiente e positivo della tecnologia realizzando e pubblicando sulla sua pagina Facebook un originale e divertente video di appena un minuto ma decisamente efficace. L’ha realizzato appositamente e dedicato ai ragazzi del movimento anti bullismo “MABASTA” che hanno gradito, ringraziato e condiviso!

E’ un bellissimo esempio di come tutti possono dare il proprio personale contributo in questa decisa lotta al bullismo e al cyberbullismo fra i giovani. In pochissimo tempo il video ha superato le 10.000 visualizzazioni.

Vedere per credere.

«Quando il Mago Linus ci ha contattato la prima volta – dichiarano i ragazzi di Mabasta – e ci ha detto che voleva contribuire alla causa del nostro movimento, eravamo sì contenti e grati ma non riuscivamo a capire in che modo avrebbe potuto aiutarci, pensavamo a qualche citazione alla fine dei suoi spettacoli o qualcos’altro di simile. Quando invece ci ha detto che ha realizzato un video e poi l’abbiamo visto siamo rimasti letteralmente affascinati dalla sua idea. Ci è piaciuto moltissimo come ha saputo integrare il suo talento di mago (facendo sparire monete e “moltiplicando” banane) con l’ironia e la presa in giro del bullo di turno. E’ un grande».

La Puglia a Milano con La Notte della Taranta e i Cantori di Carpino

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Viaggio musicale nel cuore del Salento e del Gargano con One Night in Puglia, evento promosso dalla Regione Puglia e da Pugliapromozione per i tour operator, i buyers internazionali del turismo e gli imprenditori del settore design ospiti della BIT-Borsa Internazionale del Turismo e del Salone del Mobile 2017.

Un concerto unico quello proposto da La Notte della Taranta per Milano che vedrà sul palco, insieme all’Orchestra Popolare salentina,  i Cantori di Carpino.

La serata si aprirà alle 20.30 con il saluto del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che avvierà il networking con i giovani pugliesi under 40 che vivono, studiano o lavorano nella città meneghina, chiamati a confrontarsi sugli strumenti di sviluppo e le opportunità di crescita proposte dalla Regione Puglia con i programmi: PIN-Pugliesi Innovativi, ARTI, Pugliapromozione e Pugliesi nel mondo.

Nell’esclusivo concept store Arôme di Milano l’ensemble de La Notte della Taranta, diretta da Daniele Durante, è pronta a replicare il successo del Concertone di Melpignano proponendo i brani della tradizione salentina più amati dal pubblico. Un concerto unico che vedrà la partecipazione dei Cantori di Carpino:

Luciano Castelluccia, Nicolino Gentile, Gennaro Di Lella, Rocco Di Lorenzo, Rosa Menonne. Pizzica del Salento e tarantella del Gargano insieme per una serata che sarà narrazione del ritmo ancestrale di Puglia.  Sul palco i musicisti dell’Orchestra Popolare Nico Berardi (fiati), Valerio Bruno (basso), Roberto Chiga (tamburello),  Roberto Gemma (fisarmonica), Gianluca Longo (mandola), Alessandro Monteduro (percussioni),  Antonio Marra (batteria) e i cantanti Antonio Amato, Alessandra Caiulo e Enza Pagliara. Danzeranno la pizzica Laura Boccadamo e Laura De Ronzo. 

Per partecipare i giovani under 40 possono iscriversi gratuitamente quihttp://onenightinpuglia.eventbrite.it/.

La Nuova Pala d'Altare della Chiesa di San Pantaleo presentata alla comunità

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Martedì 4 Aprile sarà una giornata importante per Surbo: nel piccolo centro della provincia di Lecce, sarà presentata ai cittadini e al pubblico la Pala d'altare della Chiesa di San Pantaleo (in via Cirillo) progettata dall'architetto Agostino Guarascio e realizzata insieme alla madre Armida Mele, nota pittrice surbina. 

L'opera sarà svelata al termine della Santa Messa delle 19, officiata da Don Vincenzo Martella. L'occasione è significativa: si celebrano i 120 Anni dalla Fondazione della Confraternita di San Pantaleo. L'iniziativa è voluta dalla  Confraternita di San Pantaleo e da Don Mattia. La Pro Loco di Surbo, una delle più attive della provincia leccese, presieduta da Adelmo Carlà, è orgogliosa e lieta di diffondere questa notizia di notevole interesse culturale ed artistico. Si tratta infatti dell'opera pittorica più grande tra quelle ospitate all'interno degli edifici religiosi del paese.

L'opera è il frutto di una proficua e impegnativa collaborazione tra madre e figlio, maestra e allievo, uniti dall'amore e la passione per l'arte e legati inoltre per fede al Santo cui l'opera è dedicata. 

L’opera, dalle dimensioni di 350 cm x 300 cm, ha richiesto due mesi di intenso lavoro per gli artisti autori. La tela su cui è realizzata proviene da Firenze. 

La scena rappresentata nel quadro, ambientata nella campagna salentina, racconta alcuni momenti cruciali della vita del Santo, dai suoi primi miracoli al suo martirio. Molteplici i significati simbolici impressi nella tela: dalla strada che richiama il percorso verso Cristo alla luce Divina che squarcia il buio della cecità. Si evince poi il continuo contrasto tra le forze opposte: male e bene, oscurità e luce, morte e vita, corpo e spirito, fuoco e acqua, peccato e perdono. Vengono inoltre rappresentati tutti gli elementi naturali da cui trae origine ogni sostanza di cui è composta la materia: il fuoco, elemento purificatore e vivificatore; l'aria, che è l'energia vitale che rappresenta il respiro cosmico; l'acqua, fonte della vita; la terra, solida e rigogliosa, che accoglie la vita e la nutre.

Lettura critica dell’opera del Prof. Damiano Lupo

"La figura dominante di San Pantaleo determina il valore pittorico della profondità e dello spazio sino alla rappresentazione di un infinito che si fa così vicino attraverso l'immagine del Cristo. La riflessione sulla progressione creativa porta a pensare come in un lavoro pittorico i colori diventano un mondo narrato visibile, che lascia via via sulla tela le tracce di un mondo nascosto, quello dell’autore, costruito dai propri sentimenti, emozioni, istinti e conflitti, senza tralasciare tutto ciò che ha circondato la sua vita, l'ambiente, gli affetti, gli studi e le ricerche stilistiche.

Pertanto s'intravedono in questo lavoro due configurazioni che polarizzano l'attenzione, il paesaggio e le figure, in una coesistenza di espressioni distinte provenienti da due diversi temperamenti, ma pur tanto consoni. 

Le due identità artistiche si sono reciprocamente caricate di una forza nuova attraverso un simultaneo apporto costruttivo.

La pittrice ha segnato la rappresentazione della figura umana su tre piani diversi di profondità, con uno studio attento della prospettiva. In primo piano ha curato la descrizione del miracolo della vista donata ad un cieco con la figura dominante del Santo medico che, per intercessione di Cristo, supera i limiti della scienza. Descrive con molta cura di particolari le figure del Santo, attraverso le quali si scopre la memoria formativa dell'artista, dall'arte bizantina a quella rinascimentale. Veste San Pantaleo di una calma cristiana nel momento del miracolo e durante la tortura col fuoco, un'espressione di fede e rassegnazione alla volontà suprema.

La mano di Agostino Guarascio, figlio della pittrice, si riconosce soprattutto nella rappresentazione del paesaggio naturalistico. I tratti incisivi di Agostino non disegnano le immagini, ma le scolpiscono, i muri non sono costruiti solo con le pietre ma anche con la tenacia corrosiva delle ombre. Rappresenta gli ulivi come protagonisti sofferenti alla ricerca del loro significato simbolico di Pace, rende evidente il conflitto tra il bene e il male attraverso la metamorfosi dei rami in corona di spine. Le luci, le ombre, sono quelle prodotte da un sole che tra gli ulivi e tea i muri di pietre diventa un sole salentino.

Salentino è il complesso della Chiesa col Calvario, salentino è lo sfondo del paesaggio, il cielo, l'orizzonte.

Nell'insieme quest'opera è una preghiera a San Pantaleo, protettore di tanti popoli, affinché possa vegliare sulla terra salentina, è anche un monito di riflessione sull’eterna storia dell'umanità che solo sull'esempio della grande bontà dei Santi può ritrovare la giusta via verso un orizzonte di luce e di pace”.

Nuovo sequestro preventivo per il Parco Gondar

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Nuovo sequestro preventivo per il Parco Gondar di Gallipoli. Di seguito la nota ufficiale diffusa dallo Staff della struttura:"Con rammarico si prende atto del contenuto del nuovo decreto di sequestro preventivo della struttura Parco Gondar, a distanza di due anni dal precedente provvedimento analogo poi revocato dalla Magistratura.

Sarà affrontato il merito di ciascuna singola contestazione di reato, nella piena convinzione della legittimità dei provvedimenti amministrativi adottati nel corso degli anni e della perfetta buona fede degli amministratori della Gondar s.r.l..

Deve però ancora una volta constatarsi che il provvedimento cautelare interviene a ridosso dell’apertura della imminente stagione estiva ed a programmazione di eventi musicali e sportivi anche di livello internazionale oramai pressochè conclusa, nella amara prospettiva di conseguenze drammatiche per tanti posti di lavoro e più in generale per l’offerta di intrattenimento che la struttura nel corso degli anni ha garantito a migliaia di turisti ed alla popolazione locale.

Ci viene contestato il rilevante carico urbanistico legato alla presenza di migliaia di persone attratte dagli eventi musicali e sportivi in programmazione, come se Gallipoli fosse meta così richiesta nel panorama nazionale esclusivamente per gli eventi che negli anni Parco Gondar (sito, lo si ricorda, a ridosso dello stadio comunale) ha ospitato.

Ed allora si rinnova la fiducia nella Magistratura, nella speranza che possa prendersi atto che la struttura nel corso degli anni ha ottenuto, dalle più disparate autorità competenti, le necessarie autorizzazioni e provvedimenti per operare nella sicurezza e nel rispetto della legge.

Concludiamo dicendo che 10 anni fa abbiamo visto in un vecchio parco giochi abbandonato e ridotto a discarica un sogno, quello di poter lavorare nella nostra terra aiutarla a crescere ed essere una fonte di cultura, turismo e lavoro. Siamo fiduciosi che si comprenda  la nostra onestà e la nostra correttezza affinchè questo sogno e questa opportunità per tutto il territorio non si fermi così".

Tap, l’assessore Guido chiede il piano di gestione degli alberi

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L’Assessore all’Ambiente del Comune di Lecce, Andrea Guido, scrive ai dirigenti TAP e alla ditta affidataria del lavori per richiedere copia del Piano di Gestione degli Alberi. 

Allo stesso tempo rassicura coloro che temono che il gasdotto passi attraverso Rauccio:

“Il micro tunnel per la condotta del gas non passa attraverso il Parco di Rauccio. Di questo i miei concittadini possono esserne certi. Lo dico per tranquillizzare tutti coloro che sono stati raggiunti da questa bufala. Venerdì scorso, inoltre, ho scritto ai dirigenti TAP e alla ditta affidataria del lavori di espianto e ricollocamento degli ulivi nel sito di San Basilio per richiedere copia del Piano di Gestione degli Alberi.

Comprendo bene che la contestazione è contro l’opera tutta, calata dall’alto senza il consenso del territorio. Un territorio convinto di portare avanti un altro progetto di sviluppo, quello di un turismo ecosostenibile e finora pluripremiato. Ma almeno vorrei accertare che abbiano usato e stiano usando tutte le accortezze necessarie. Così come è stato fatto un anno fa con i lavori di posa in opera delle condutture del Sinni, la vasta canalizzazione realizzata da Acquedotto Pugliese che oggi dal serbatoio di Salice Salentino si spinge sino a Seclì, snodandosi tra uliveti e contrade densamente popolate. Per realizzare l’opera furono espiantati e riposizionati, dopo un periodo di incubazione in vivaio, circa 2.500 ulivi che si trovavano lungo il tracciato dei lavori. Un’opera per certi versi ciclopica, nella quale si sono sommarono le esperienze tecnologiche più sofisticate con la dedizione più amorevole nei confronti di un patrimonio naturale di inestimabile valore: ogni singola pianta, censita con un’apposita targa, fu divelta e quindi, a scavi ultimati, ricollocata al proprio posto, lasciando inalterato il paesaggio.

Il timore che per i lavori della TAP stiano portando gli ulivi in un sito a 8 chilometri in un periodo non proprio adatto per farlo, anche dal punto di vista agronomico, mi ha spinto a richiedere l’accesso agli atti. La mia intenzione è di procedere al monitoraggio e al controllo della situazione degli ulivi nel sito di stoccaggio attraverso un gruppo di tecnici miei amici che si sono già offerti di aiutarmi. Queste 200 piante sono solo le prime di 10.000 interessate dal passaggio del condotto. È bene cominciare ad entrare nel merito delle modalità, visto che ormai la frittata è stata fatta. 

Rimane un grande amaro in bocca per come è stata gestita tutta la faccenda sin dall’inizio, anche nella sede del Comune di Melendugno da parte delle precedenti amministrazioni. E per come si è verificato un vero e proprio tradimento da parte di coloro che avrebbero dovuto portare gli interessi degli elettori in parlamento e al governo. Parlo dei nostri parlamentari di centro sinistra che oggi sono al fianco degli attivisti. Bella coerenza! Un tradimento, questo, lo ripeto ancora una volta, frutto di una legge elettorale strumentale che non ci permette più da tempo di scegliere direttamente i nostri rappresentanti a Roma. 

Oggi abbiamo un decreto di compatibilità ambientale firmato dal ministro Galletti nel 2014. Un decreto di autorizzazione unica firmato dal Ministero dello Sviluppo Economico nel 2015. Le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato che hanno respinto i ricorsi della Regione Puglia. E Michele Emiliano alla guida dei comitati No Tap. Lo stesso che solo due mesi fa dichiarava che era necessario decarbonizzare l’ILVA, vera emergenza ambientale della Puglia, a suo dire. Per farlo, ovviamente, ci sarebbe voluto il gas e infatti Emiliano sottolineava come questo sarebbe stato il momento giusto, approfittando dell’arrivo del gasdotto Tap. Miracoli dei congressi di partito, oggi pare aver cambiato idea.

Adesso, in ogni caso, dal punto di vista istituzionale non ci resta che incrociare le dita e sperare che il documento sottoscritto dai sindaci e rivolto al Capo dello Stato, possa sortire gli effetti desiderati”.

Pioggia di medaglie per la Lorisa Dance al Campionato Interregionale CSEN

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La Asd Lorisa Dance di Copertino ha fatto incetta di medaglie al Campionato Interregionale CSEN che si è svolto domenica scorsa al PalaVentura di Lecce. Tra i premiati della manifestazione organizzata da Antonio De Monte, che ha ospitato oltre tremila ballerini, si sono distinti gli astri nascenti della maestra Lorisa Paja. La competizione ha calamitato al palazzetto dello sport il fior fiore della danza sportiva e artistica, riempiendo gli spalti dell’impianto sportivo leccese in ogni ordine di posto. Uno spettacolo di oltre dodici ore in cui si sono alternate numerose associazioni dilettantistiche nelle discipline latino americano, ginnastica ritmica, hip hop e modern. Sedici è il numero dei primi posti ottenuti dai talenti della Lorisa Dance: Sophya Chiriatti, Aurora D’Amanzo, Giada De Matteis, Giorgia La Pietra, Ludovica Mariano, Ludovica Nestola, Maria Chiara Nestola, Martina Caso, Asia Centonze, Chiara Rosario, Sinade Tarantino, Clarissa Alemanno, Agnese D’Adamo, Alysia De Paolis, Desirè Gala, Sofia Mariano, Sofia Neri, Giulia Fabula, Matilde Leo, Francesca Cipressa, Aurora Grande, Martina Peluso e Sofia Fiorita. Un risultato strabiliante figlio del duro lavoro dello staff che, oltre alla maestra Paja, si è avvalso della professionalità dei maestri Giordano Dalben (break dance) ed Eleonora Renis (danza moderna) e della segretaria Giorgia Policella. “Oltre ai tanti medagliati abbiamo ricevuto anche il premio di società con il maggior numero di iscritti alla competizione – spiega Lorisa Paia, insegnante e titolare della Lorisa Dance di Copertino sita in Via Corsica 395 -. Questo risultato è il frutto della passione di queste piccole grandi atlete, che ogni giorno sono pronte a migliorarsi con umiltà e spirito di abnegazione”.

Lupa padrona al PalaVentura: batte Corato 80-73

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Per lunghi tratti Lupa Lecce-Corato è stata una partita entusiasmante e ricca di pathos. Una gara fuori categoria che ha infiammato gli spalti regalando al pubblico momenti di agonismo intrisi di passione e grande acume tattico. Alla fine l’ha spuntata la squadra allenata da coach Bray col punteggio di 80-73, che significa primo posto nel girone A della Poule Promozione nel Campionato Maschile di Serie D. Nonostante l’assenza pesante di Castoro, gli ospiti si sono dimostrati un avversario all’altezza dei padroni di casa, con questi ultimi che si sono presentati al grande appuntamento con il roster al completo. Poi però ci sono stati i vari Grimaldi, Leoncavallo e Christophe a rendere la vita difficile ai giallorossi, mettendo insieme 54 punti dei 73 prodotti dal team di coach Verile. Dall’altra parte del campo hanno risposto presente i soliti noti: un Mocavero da 24 punti e un ritrovato Sirena da 21, sono stati i trascinatori dei salentini con la regia impeccabile di Michele Colella. Uno stacanovista l’intramontabile play della compagine presieduta da Angelo Perniola. Il veterano è rimasto sul parquet per 40 minuti distribuendo palloni in serie e totalizzando 12 punti di fondamentale importanza nelle fasi salienti del match. E se al terzetto di sicuro rendimento della banda Bray si aggiunge ancora una volta il Longo della situazione, i giochi sono presto che fatti! Il brindisino ha messo quattro triple che hanno fatto tremare i gradoni del PalaVentura stemperando la pressione nel quarto e decisivo periodo di gioco. Dopo la prima bomba sparata nella retina alla fine del secondo quarto e valsa il momentaneo 32 pari, l’uomo col 14 sulle spalle ha mantenuto il polso caldo nei minuti finali in cui la Lupa ha dato la spallata decisiva alla partita che ha aperto la strada alla vittoria. I centimetri dei lunghi di Corato e le incursioni di Grimaldi non hanno piegato l’atteggiamento sempre propositivo degli uomini in maglia giallorossa che, col passare delle partite, stanno dimostrando la mentalità giusta per il sospirato salto di categoria. Oltre la vittoria sul parquet è arrivata quella sugli spalti: il palazzetto dello sport è tornato ad essere l’habitat cestistico di qualche anno fa, grazie all’apporto dei numerosi sostenitori che si sono riversati in massa per seguire le gesta dei loro beniamini. Tra i volti noti della politica leccese si è notata anche la presenza degli assessore Nunzia Brandi e Gaetano Messuti, in compagnia di Giancarlo Capoccia, segretario provinciale del sindacato autonomo dei Vigili del Fuoco.

TABELLINI:

PALL. LUPA LECCE 80 - FAS SPA CORATO  73

Pall. Lupa Lecce: Pinto, Colella (40'00") 12 (1t) Laudisa (10'25") 2, Zezza, Ferilli (5'05"), Sirena (40'00") 21(1t), Assentato (8'14") 1, Longo (24'30") 14(4t), Mocavero (33'15") 24(2t), Caloia (38'26") 6 All. Bray.

Fas Spa Corato: Gatta 3(1t), Di Salvia 11(3t), Grimaldi 20(5t), Leoncavallo 16(1t), D'Introno, Marcone, Di Bartolomeo, Stano, Turudic 5, Christophe 18(3t) All. Verile.

Parziali: 07-11 /27-21 /22-22 /24-19

Arbitri: Spano N. (Sannicandro), Mastrocristino G.V. (Rutigliano).


18° Festival del Cinema Europeo: il programma di oggi

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Vincitore del David di Donatello 2017 come miglior attore non protagonista per il film Fiore di Claudio Giovannesi, Valerio Mastandrea è il Protagonista del Cinema Italiano della seconda giornata del Festival del Cinema Europeo. Domani, martedì 4 aprile incontrerà il pubblico, presentato da Laura Delli Colli, e ritirerà l'Ulivo d'Oro alla Carriera. Al termine dell’incontro seguirà la proiezione del film Fai bei sogni di Marco Bellocchio (2016). 

Divo fuori dalle regole e personaggio scaturito dai margini del cinema italiano, Valerio Mastandrea comincia la sua carriera cinematografica negli anni ’90 interpretando piccoli ruoli. Il riconoscimento di critica e pubblico arriva nel 1997 con il ruolo da protagonista in Tutti giù per terra di Davide Ferrario. L’attore ha sempre alternato il cinema (prediligendo quello indipendente), con il teatro e sempre nel ’97 è al Sistina con “Rugantino” nel ruolo che fu di Nino Manfredi. Artista di imprevedibile versatilità per autori affermati, è stato diretto tra gli altri da Ettore Scola in Gente di Roma, da Francesca Archibugi in Domani, da Daniele Vicari in Velocità massima, da Paolo Virzì in N - Io e Napoleone e La prima cosa bella, da Claudio Caligari ne L’odore della notte, da Ivano De Matteo in Gli equilibristi, da Daniele Gaglianone in La mia classe, da Nanni Moretti ne Il caimano.

L’omaggio all’attore romano continua con Tutti giù per terra di Davide Ferrario (1996).

Quest’anno il Festival dedica tre retrospettive a tre registi europei, Agnieszka Holland, Nuri Bilge Ceylan e Stephen Frears. A partire dalle ore 16.00 in sala 4 verrà proiettato Prick up – L’importanza di essere Joe e alle ore 18.15 My beautiful Laundrette, entrambi del regista inglese Stephen Frears. Dalle ore 18.00 in sala 1, l’omaggio a Nuri Bilge Ceylan con le proiezioni di Koza (Turchia, 1995) e Kasaba (Turchia, 1997). Attori di provincia (Polonia, 1979) alle ore 20.00 inaugura il ciclo di proiezioni dedicate ad Agnieszka Holland; a seguire in sala 3 alle 22.15 sarà proiettato Una donna sola (Polonia, 1987), sempre diretto dalla regista polacca.

Per gli omaggi ai Protagonisti del Cinema Italiano a Isabella Ferrari e Francesco Maselli, la seconda giornata del Festival propone Appuntamento a Liverpool (Italia, 1988) di Marco Tullio Giordana e Sapore di mare (Italia, 1983) di Carlo Vanzina, mentre per il regista romano in programma le pellicole Gli sbandati (Italia, 1955) e Gli indifferenti (Italia-Francia, 1964).

Sempre domani si inaugura la sezione Cinema e Realtà che intende dare visibilità a temi sociali e culturali di rilievo attraverso il cinema, proponendo un'occasione di riflessione e di approfondimento su argomenti ed eventi della realtà contemporanea. Alle ore 18.00 sarà presentato in anteprima nazionale il documentario The Trial – The State of Russia vs Oleg Sentsov di Askold Kuro, (2017), che racconta il caso del regista ucraino Oleg Sentsov vittima di un processo intentatogli dallo stato russo che lo ha condannato a vent’anni di detenzione. Al termine della proiezione il regista Askold Kuro sarà protagonista di un incontro con la regista polacca Agnieszka Holland (Presidente dell’European Film Academy) e con Marion Doring (Managing director dell’EFA.

Per il secondo anno consecutivo ritorna la sezione dedicata alla Commedia Europea; il primo appuntamento è alle ore 20.00 con il film Tiger Theory (Repubblica Ceca-Slovacchia, 2016) di Radek Bajgar dal sottotitolo “Anche gli uomini miti possono andare fuori di testa” che racconta come Jan, dopo una vita passata a soccombere mitemente al volere della moglie, decide di riprendersi la propria vita e ritornare a essere artefice della propria libertà. A seguire incontro con il regista.

Alle ore 22.00 prima proiezione per l’ottava edizione del Premio Mario Verdone istituito dal Festival insieme alla Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia e al Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani, in accordo con la famiglia Verdone. In programma il film Mine (Spagna-Italia-USA, 2016) di Fabio Guaglione e Fabio.

Alle ore 16.00 in sala 1 in programma il Restauro della Vetrina del Centro Sperimentale di Cinematografia con la proiezione del film Processo alla città (Italia, 1952) di Luigi Zampa.

Domani, 4 aprile, si inaugura in sala 5 il concorso per la vittoria dell’Ulivo d’Oro:

Alle ore 18.00 A date for mad Mary (Irlanda, 2016) di Darren Thornton racconta l’inizio dell’età adulta che potrebbe significare la fine delle amicizie d’infanzia. A seguire incontro con il regista.

Alle ore 20.00 In the blood (Danimarca, 2016) di Rasmus Haisterberg un film sull’amicizia tra due ventenni nella loro ultima estate spensierata, tra le notti trascorse passando da una festa all’altra e i lunghi e pigri giorni assolati. A seguire incontro con l’attore protagonista Kristoffer Bech.

Alle ore 22.30 Living and other fictions (Spagna, 2016) di Jo Sol focalizza l’attenzione sull’amicizia tra Pepe e Antonio: il primo uscito da una clinica psichiatrica, l’altro, uno scrittore tetraplegico, che lotta per il diritto ad avere un contatto con il proprio corpo e per liberare la sessualità delle persone con diversità funzionale. A seguire incontro con il regista e con Afra Rigamonti (direttore della fotografia e montaggio).

In sala 4 a partire dalle ore 20.00 inizia la rassegna FESTIVAL IN CORTO, che comprende la proiezione dei corti della sezione PUGLIA SHOW (in concorso e fuori concorso), PREMIO EMIDIO GRECO e lavori realizzati dagli allievi della Scuola Nazionale di Cinema.

Rudiae Blues Festival all'Ombra del Barocco

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Giovedì 6 aprile (ore 20.30 - ingresso 20 euro) all'Ombra del Barocco di Lecce i suoni e i sapori della Puglia saranno protagonisti della seconda serata del Rudiae Blues Festival, diretto dal violinista e compositore Alessandro Quarta. Sul palco il sassofonista Roberto Ottaviano, il chitarrista Nando di Modugno e le Orecchiette alle cime di rapa. Il festival - tra musica ed enogastronomia - propone cinque concerti da gustare con l'accompagnamento di piatti, vini e birre della tradizione italiana. Alla fine di ogni concerto, infatti, gli chef del ristorante prepareranno una ricetta tipica del territorio di origine dei musicisti. Il duo è un progetto in cui il jazz diviene il pennello, un pennello veloce con cui rappresentare paesaggi e storie immaginarie creando un affresco dinamico e proiettato verso il futuro ma tuttavia profondamente radicato nell'archetipo del Sud. I due musicisti hanno in comune una insaziabile voglia di conoscere e giocare con i suoni. Ma attenzione non è un gioco fine a sé stesso. Si tratta invece, come nel gioco per i bambini, della cosa più seria al mondo. Un gioco in cui si scommette la propria esistenza con la propria fede, le emozioni, i valori ed i sogni.

Roberto Ottaviano è nato a Bari nel 1957. Studia il sassofono con Federico Mondelci e Steve Lacy, composizione e arrangiamento con Bill Russo e George Russell. Dal 1979 svolge un’intensa attività concertistica e discografica in tutta Europa, collaborando con alcuni fra i più importanti musicisti americani ed europei come Dizzy Gillespie, Art Farmer, Mal Waldron, Albert Mangelsdorff, Chet Baker, Enrico Rava, Barre Phillips, Keith Tippett, Steve Swallow, Irene Schweizer, Kenny Wheeler, Henry Texier, Paul Bley, Aldo Romano, Myra Sant'Agnello, Tony Oxley, Misha Mengelberg, Han Bennink, Mario Schiano, Trilok Gurtu, la formazione coreana "Samulnori" e il "Canto Drums" di Pierre Favre, la Minàfric di Pino Minafra e molti altri. Come leader e come freelance ha modo di fare tournée in varie parti del mondo comparendo in alcuni fra i più importanti festival italiani e internazionali. Dal 1989 è titolare della cattedra di Musica Jazz presso il conservatorio Nicola Piccinni di Bari. I suoi più recenti progetti discografici sono firmati dall'etichetta salentina Dodicilune. Cresciuto in un ambiente musicale (il padre ed il fratello maggiore sono musicisti), Nando di Modugno ha svolto gli studi accademici nel Conservatorio della sua citta, Bari, dove si è diplomato con lode nella classe di Linda Calsolaro già alunna di Andres Segovia. La sua formazione musicale è proseguita nel solco tracciato dall' esempio segoviano, avendo continuato gli studi con altri illustri ex alunni del grande chitarrista spagnolo. Appassionato alla letteratura delle varie epoche storiche del suo strumento, Nando Di Modugno è anche particolarmente interessato alle diverse forme di espressione musicale contemporanea: la sua versatilità e la sua curiosità musicale gli hanno consentito di collaborare con musicisti di varia estrazione e di condividere esperienze musicali disparate in Italia e all'estero (Francia, Svizzera, Germania, Ungheria, Svezia, Australia, Grecia). È docente di chitarra nel Conservatorio "N. Piccinni" di Bari. Dalla sua collaborazione con Gabriele Mirabassi e Pierluigi Balducci è nato il progetto Amori Sospesi, prodotto da Dodicilune.

Martedì 11 aprile (ore 20.30 - ingresso 30 euro) si festeggia l'arrivo della Pasqua con il trombettista Fabrizio Bosso, il vulcanico pianista anglo-italiano Julian Mazzariello e il piatto tipico piemontese Tajarin burro e salvia. Il duo propone un repertorio che spazia fra grandi standard, temi da film e famose canzoni. Un concerto ricco di colori, che esalta la musicalità, il virtuosismo e l’affiatamento di un duo rodatissimo. 

Fabrizio Bosso inizia a suonare la tromba all’età di 5 anni e a 15 si diploma al conservatorio Giuseppe Verdi di Torino. Nel 2000 pubblica “Fast Flight”, il primo disco a suo nome. Nel 2002 esce “Jazz For More”, il primo disco degli High Five, con cui pubblicherà anche “Handful of Soul”, consacrando al successo Mario Biondi. Seguiranno “Jazz Desire” nel 2004, per la prestigiosa Blue Note “Five For Fun” nel 2008 e “Split Kick” per Blue Note Japan nel 2010. Fin dall’inizio della sua carriera Fabrizio può vantare collaborazioni importanti. Con la Blue Note, pubblica nel 2007 uno dei suoi dischi più importanti, “You’ve Changed”, con alcuni ospiti come Stefano Di Battista, Bebo Ferra, Dianne Reeves e Sergio Cammariere, al quale deve l’ingresso nel mondo del pop e la sua prima apparizione al Festival di Sanremo, dove tornerà ancora con Sergio Cammariere e Simona Molinari, Raphael Gualazzi e Nina Zilli. Non mancano le partecipazioni di Fabrizio Bosso come solista, ma anche insieme a grandi direttori d’orchestra come Wayne Marshall o Maria Schneider. Alla fine del 2014, esce l’atteso duo con Julian Oliver Mazzariello “Tandem” (con ospiti Fiorella Mannoia e Fabio Concato) e, nella primavera 2015, pubblica “Duke” (entrambi per Verve/Universal), dedicato a Duke Ellington, con il suo nuovo quartetto composto da Julian Oliver Mazzariello, Luca Alemanno e Nicola Angelucci e una sezione di sei fiati. Nel maggio 2016, esce il disco con Mazzariello e Fabio Concato, “Non Smetto Di Ascoltarti”, pubblicato da Warner Music. Julian Oliver Mazzariello nasce ad Hatfield in Inghilterra nel 1978. Il primo artista che Julian ha ascoltato, all'età di 8 anni, è stato Miles Davis ad un concerto alla Royal Festival Hall di Londra. Il resto è facile da dedurre. Comincia la sua carriera a 13 anni, in Inghilterra, vince il “Young Jazz Musician Of The Year”, premio indetto dal Telegraph. A 17 anni si trasferisce in Italia, a Cava dei Tirreni, luogo d'origine del padre, dove tutt'ora risiede. Da allora a oggi Julian ha collaborato con artisti come Lucio Dalla, Alex Britti, Stefano di Battista ed Enrico Rava, proprio per questa sua versatilità innata e coltivata da sempre. Partecipa alla nascita dell'High Five Quintet e da lì cominciano tante e valide collaborazioni. È stabilmente parte, oltre che del duo con Fabrizio Bosso, anche del quartetto del trombettista torinese, del gruppo "Yatra" di Enzo Pietropaoli, del progetto Standards di Enrico Rava, di Lifestories, con Jim Mullen, Enzo Zirilli, Dario Deidda e del progetto "Troc" di Andrè Ceccarelli.

Giovedì 20 aprile (ore 20.30 - ingresso 20 euro) si resta in Piemonte con il trio guidato dal trombettista Flavio Boltro affiancato da Mauro Battisti (contrabbasso), Mattia Barbieri (batteria) e dal Risotto al Barolo. Il Rudiae Blues Festival si concluderà giovedì 27 aprile (ore 20.30 - ingresso 20 euro) con il concerto dell'Enrico Bevilacqua 4tet con il sassofonista abruzzese Max Ionata e con un piatto di spaghetti all'amatriciana. Il festival è organizzato in collaborazione con Acriè Lifestyle di Parabita, Pasticciotto Obama, BirraSalento e Conti Zecca in gemellaggio con La Contessa Jazz Club di Avellino e Caffè Bugatti di Terni.

18° Festival del Cinema Europeo: il programma di oggi

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Agnieszka Holland è la prima de “I protagonisti del cinema europeo” alla quale la manifestazione salentina presenta per la prima volta in Italia un’ampia selezione della opere della sue opere.

Mercoledì 5 aprile, alle ore 20.00 in sala 1 presso il Multisala Massimo, la regista polacca incontrerà il pubblico, presentata dal critico Massimo Causo, e le sarà consegnato l'Ulivo d'Oro alla Carriera. In questa occasione verrà presentato, in anteprima italiana, il suo ultimo film, Spoor (Polonia-Germania-Repubblica Ceca- Svezia-Repubblica Slovacca, 2017) reduce dalla calorosa accoglienza alla Berlinale 2017, dove è stato premiato con l'Orso d'Argento.

Due volte candidata agli Oscar (nel 1985 con Raccolto amaro nella categoria Miglior film straniero e nel 1990 con Europa Europa, per la Sceneggiatura non originale) Agnieszka Holland ha iniziato in Polonia la carriera cinematografica come assistente di Krzysztof Zanussi collaborando poi con Andrzej Wajda. Attori di provincia, una tra i film emblema del "cinema dell'inquietudine morale", è stato premiato dalla critica al Festival di Cannes nel 1980. Nel 1981 la regista emigra in Francia.

La Holland ha lavorato molto anche per la tv in numerose e celebri serie come House of Cards, The Wire, Cold Case e Treme.

Per il secondo appuntamento con la sezione Cinema e Realtà alle 18.15 (sala 2) sarà presentata in anteprima il documentario di Peter Marcias Silenzi e parole (Italia, 2017) che mette due mondi a confronto sullo sfondo di Cagliari, quello dei Frati Cappuccini che celebrano la Quaresima e quello dell’Associazione ARC che da cinque anni propone la “Queeresima”, per riflettere sui diritti del movimento LGBT. Al termine della proiezione il regista sardo incontrerà il pubblico.

Come ogni anno in programma anche la sezione Premio Lux, un concorso cinematografico attraverso il quale il Parlamento Europeo favorisce il dibattito sulle questioni sociali e i valori che più rappresentano la società europea. Alle ore 20.30 (sala 2) sarà proiettato La mia vita da zucchina di Claude Barras (Svizzera-Francia, 2016).

Per l’ottava edizione del Premio Mario Verdone è in programma il film Il più grande sogno (Italia, 2016) di Michele Vannucci (sala2, ore 22.00)

Continuano le proiezioni dedicate alla Commedia Europea; in sala 3 alle ore 20.15 è in programma The bloom of yesterday (Austria-Germania, 2016) di Chris Kraus.

L’omaggio ai protagonisti del cinema europeo prosegue per Nuri Bilge Ceylan alle 11.30 (sala 1) con il film Il piacere e l’amore, mentre nel pomeriggio alle ore 17.00, sempre in sala 1 Nuvole di Maggio (Turchia, 1999), per l’inglese Stephen Frears alle ore 11.00 in sala 2 Due sulla strada (UK-Irlanda-USA, 1996) e alle ore 16.00 in sala 3 Le relazioni pericolose (UK-USA, 1988).

Romanzo di un giovane povero (Italia-Francia, 1995) di Ettore Scola e  Arrivederci amore, ciao (Italia-Francia, 2006) di Michele Soavi sono i due film di domani per la sezione dedicata a Isabella Ferrari.

Mentre con Valerio Mastandrea alle 16.00 sarà presentato Velocità massima (Italia, 2002) di Daniele Vicari (sala 2) e alle ore 22.30 L’odore della notte (Italia, 1998) di Claudio Caligari (sala 4).  Lettera aperta a un giornale della sera (Italia, 1970) (10.30 - sala 3) e Il sospetto (Italia, 1975) (sala 3, 22.30) per l’omaggio a Francesco Maselli.

In sala 5 continua il concorso per l’assegnazione dell’Ulivo d’Oro:

Alle ore 18.00 Forest, 4 am (Polonia, 2016) di Jan Jakub Kolski che narra la storia di Forst, un uomo ricco e ben organizzato che un giorno lascia il posto di vicepresidente della sua azienda. Molti anni dopo lo si ritrova a vivere nel bosco in un rifugio costruito con le sue mani.

Alle ore 20.15 Home is here (Austria-Repubblica Ceca, 2016) di Tereza Kotyk è la storia di Hannah e della sua difficoltà di comunicazione. L’utilizzo della “lingua madre”, infatti, è limitato perché emigrata in un altro Paese: la comunicazione, così, si ferma in superficie impedendo una vera forma d’intimità.

Alle ore 22.15 The constitution (Croazia-Repubblica Ceca-Slovenia, 2016) di Rajko Grlić che parla di Vejko, un insegnante di liceo che ha consacrato la sua intera esistenza allo studio della storia e della lingua croata e abita in un trasandato appartamento nel centro di Zagabria con il padre degente, Hrvoje, un Ustascia. L’unico svago di Vejko è passeggiare a notte fonda per le strade vuote della città con il viso truccato e con addosso indumenti femminili.

In sala 4, a partire dalle ore 18.00, prosegue la sezione FESTIVAL IN CORTO, che comprende la proiezione dei corti di PUGLIA SHOW (in concorso e fuori concorso), i film del PREMIO EMIDIO GRECO e i lavori realizzati dagli allievi della Fondazione Scuola Nazionale di Cinema.

Lecce - Juve Stabia: ecco i nomi dei convocati

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Il tecnico Pasquale Padalino ha convocato 23 giocatori per la gara Lecce - Juve Stabia, 33^ giornata del Campionato di Lega Pro - girone C, in programma mercoledì 5 aprile alle ore 20.45. Questa la lista dei convocati, in ordine di numerazione di maglia:

1 Bleve

2 Vitofrancesco

3 Agostinone

5 Cosenza 

6 Arrigoni 

7 Torromino 

8 Costa Ferreira

9 Marconi 

10 Lepore 

11 Pacilli 

12 Chironi

13 Tsonev

14 Giosa

16 Drudi 

17 Monaco

18 Caturano 

19 Muci

20 Maimone

21 Fiordilino

23 Ciancio 

24 Doumbia 

25 Perucchini

27 Mengoli.

18° Festival del Cinema Europeo: il programma di oggi

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È ISABELLA FERRARI la protagonista della quarta giornata del XVIII Festival del Cinema Europeo di Lecce, l’attrice domani ritirerà l'Ulivo d'Oro alla Carriera e sarà protagonista di un incontro col pubblico condotto da Laura Delli Colli; seguirà la proiezione del film Amatemi (Italia, 2005) di Renato De Maria.

Il suo percorso cinematografico comincia da giovanissima con uno dei film cult degli anni ’80 Sapore di mare dei fratelli Vanzina. Nella sua lunga carriera ha alternato commedie a film drammatici e più impegnati. Basti pensare a Appuntamento a Liverpool di Marco Tullio Giordana o a Il romanzo di un giovane povero (1995) di Ettore Scola per il quale ottiene la Coppa Volpi al Festival di Venezia. Ha lavorato con i più importanti registi italiani tra cui Ferzan Ozpetek che l’ha voluta sia in Saturno contro (2006) sia in Un giorno perfetto (2008). E’ stata la moglie di Nanni Moretti in Caos calmo di Antonello Grimaldi per il quale ha ottenuto anche la nomination miglior attrice ai David di Donatello, stessa nomination ottenuta anche per Arrivederci amore, ciao di Michele Soavi. Nel 2013 è tra i protagonisti del film Premio Oscar La grande bellezza di Paolo Sorrentino e nel 2014 è nel film di Renato De Maria La vita oscena, presentato nella sezione Orizzonti al Festival del Cinema di Venezia 2014.

All’attrice è dedicata inoltre anche la mostra fotografica ISABELLA FERRARI. STORIA D’ATTRICE, allestita durante i giorni del Festival presso l’ex Monastero dei Teatini a ingresso gratuito e l’omaggio continua con la proiezione de E la chiamano estate (Italia-Francia, 2012) di Paolo Franchi (ore 16.00, sala 4).

L’omaggio ai protagonisti del cinema europeo prosegue per Agnieszka Holland alle 17.30 (sala 2) con il film Poeti dall’inferno, mentre la sera alle ore 22.00, sempre in sala 2 Il giardino segreto (USA-UK, 1993), per l’inglese Stephen Frears alle ore 20.00 in sala 2 Florence (UK, 2016) e alle ore 22.30 in sala 1 Piccoli affari sporchi (UK, 2002).

L’alba (Italia, 1991), Il compagno (Italia, 1999) e Frammenti di novecento (Italia, 2005) sono i tre film di domani per la sezione dedicata a Francesco Maselli.

Mentre con Valerio Mastandrea alle 10.30 sarà presentato Romanzo di una strage (Italia-Francia, 2012) di Marco Tullio Giordana (sala 3) e alle ore 16.00 Gli equilibristi (Italia-Francia, 2012) di Ivano De Matteo (sala 3).

Alle ore 15.00 presso il Castello Carlo V sarà presentato in anteprima il libro Carlo Verdone di GianLorenzo Franzì (Città del Sole, 2017) che inaugura la collana I grandi registi. All’incontro parteciperanno l’autore e il regista/attore romano.

Da pari a pari. Le prime donne al voto nel Salento (Italia, 2017) di Corrado Punzi, sarà il documentario presentato in anteprima nazionale in programma per la sezione Cinema e realtà (ore 18.00 sala 3). Il film racconta il referendum per scegliere tra Repubblica e Monarchia, quando le nostre donne votarono per la prima volta, ponendo l’attenzione sul percorso di emancipazione femminile e sociale delle salentine. In questa ricostruzione Luciana Castellina e lo storico Salvatore Coppola, figlio di una delle intervistate, ripercorrono le storie che tracciano l’immagine della donna salentina, tra tradizione e progresso. A seguire incontro con il regista, conduce Luciana Castellina.

Dopo l’incontro segue la proiezione del cortometraggio Cosa faccio nella vita? (Italia, 2017) di Manuel De Pandis, Fabio Fusillo, Giovanni Sfarra, un ritratto di tre ragazzi dei quartieri popolari di Lecce, realizzato dalla Scuola Nazionale di Cinema – sede Abruzzo del Centro Sperimentale di Cinematografia.

Per la Commedia Europea è in programma The carer (Ungheria-UK, 2016) di Janos Ede (ore20.00, sala 3), un film sul conflitto e sull’attrazione tra un grande e severo attore inglese dall’apparenza schiva, e Dorottya, un'ambiziosa attrice dall’autentico animo dell’Europa dell’Est.

Toni Erdmann (Germani-Austria, 2016) di Maren Ade, vincitore del Premio Lux 2016 è il film in programma alle ore 16.30 in sala 1, mentre in sala 2 dalle ore 11.00 si terrà il secondo appuntamento con Short matters!, i cortometraggi che hanno avuto la nomination al Best European Short Film Award 2016 dell’European Film Academy.

In sala 5 continua il concorso per l’assegnazione dell’Ulivo d’Oro:

Alle ore 18.00 When the day had no name (Macedonia-Belgio-Slovenia, 2017) di Teona Strugar Mitevska ha per protagonista Milan che, insieme all’amico Petar, prepara un’avventurosa escursione insieme ad altri adolescenti della periferia di Skopje. La fretta di diventare adulti, porterà i ragazzi a un epilogo della serata pieno di tensioni. A seguire incontro con l’attore Hanis Bagashov.

Alle ore 20.00 Hands of a mother (Germania, 2016) di Florian Eichinger è un film che indaga sulla violenza domestica, prende il via dai tragici ricordi d’infanzia del protagonista, che sempre più invadenti rischiano di distruggere il suo matrimonio. Per liberarsi dai fantasmi del passato dovrà affrontare la sua famiglia, la madre e soprattutto se stesso. A seguire incontro con il regista.

Alle ore 22.15 My happy family (Georgia, 2017) di Nana & Simon, una discussione sulle dinamiche di gruppo di una famiglia. Manana, insegnante di letteratura, è sposata da 25 anni e vive insieme al marito, i genitori, due figli adulti e il genero. La sera del suo cinquantaduesimo compleanno fa qualcosa d’inaudito per la società patriarcale georgiana, caratterizzata dalle dinamiche di gruppo e dal vivere in collettività: va a vivere da sola in un piccolo appartamento. A seguire incontro con l’attrice protagonista Ia Shugliashvili e il produttore Guillame De Seille.

In sala 4, a partire dalle ore 18.00, prosegue la sezione FESTIVAL IN CORTO, che comprende la proiezione dei corti di PUGLIA SHOW (in concorso e fuori concorso), i film del PREMIO EMIDIO GRECO e i lavori realizzati dagli allievi della Fondazione Scuola Nazionale di Cinema.

Sempre in sala 4 alle ore 22.30 si terrà l’evento speciale della sezione Festival in corto, Sessualità e corpi: il piacere femminile. Saranno presentati i lavori di quattro collettivi europei: Insight (2016) di Lidia Ravviso – Le Ragazze del Porno, Queen Kong (2016) di Monica Stambrini - Le Ragazze del Porno, Skin (2009) di Elin Magnusson – Dirty Diares, Horney Beasts (2016) di Erika Lust – Xconfessions, Persephone (2014) con Cam Damage, Owen Gray – A Four Chambered Heart. A seguire, si terrà un dibattito tra la sociologa Mariella Popolla e le registe presenti moderato dalla curatrice Sarah–Hèléna van Put. Dalla metà degli anni ’80 la pornografia si arricchisce dello sguardo e delle riflessioni di artiste, di donne impegnate a legittimare la soggettività femminile di fronte a una tradizione che pensa il corpo e il piacere femminile come mezzo per affermare la virilità e rappresentare i desideri del gusto maschile. Conquistando la propria indipendenza e il proprio spazio all’interno della società e nelle produzioni audiovisive, molte donne, con esperienze e tempi diversi, hanno intrapreso un coraggioso progetto per realizzare prodotti pornografici che sappiano restituire un’immagine vera del piacere femminile. Hanno dato spazio così a un nuovo modo di produrre immagini hard e rilanciare nuovi piaceri identitari che non rientrano nella norma eterosessuale.

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